La percezione di ChatGPT fluttua tra la positività di coloro che lo ritengono uno strumento fondamentale a lavoro e coloro che temono il suo utilizzo al posto degli esseri umani, le cui posizioni nelle aziende sembrano sempre più a rischio. Nonostante alcune società stiano effettivamente promuovendo l’uso dei chatbot e dell’IA generativa come supporto tecnico durante le proprie mansioni, a risuonare maggiormente tra i cittadini sono quei casi di effettiva sostituzione del lavoratore con l’intelligenza artificiale.
È il caso recente di Bild, noto quotidiano tedesco che in queste ore ha licenziato circa 200 dipendenti e ridotto il numero di redazioni, rimpiazzando parzialmente il personale con l’IA generativa al fine di tagliare i costi.
Anche Bild cede al fascino dell’IA
Si tratta di una mossa del tutto logica e, purtroppo, in parte difendibile. Secondo il report della Frankfurter Allgemeine, infatti, Bild vuole ridurre i costi di circa 100 milioni di euro e, per farlo, deve tagliare il personale e diminuire i costi correlati alle redazioni regionali, tra affitti, bollette e gestione delle risorse. I tagli riguarderanno sia i manager che gli editori in maniera indiscriminata, e i licenziamenti verranno “minimizzati” per “trovare soluzioni socialmente accettabili”.
Le mansioni che verranno tagliate sono tutte quelle che possono essere svolte “nel mondo digitale dall’intelligenza artificiale”. Ad esempio, Bild cita le funzioni di caporedattore, redattore, correttore di bozze, segreteria e photo editing: poche persone resteranno attive con tali ruoli, lasciando più spazio all’IA generativa.
Senza scrupoli, il CEO del gruppo Springer (che possiede Bild) ha affermato che “il giornalismo cartaceo è finito” e ora c’è spazio solo per il digitale. Pertanto, nel corso dei prossimi anni Bild potrebbe effettivamente salutare la tradizionale versione cartacea per focalizzarsi sulla realizzazione di edizioni Web tramite redazioni completamente virtuali.
La decisione non è per nulla piaciuta alla Deutsche Journalisten-Verband, ovvero l’associazione tedesca dei giornalisti. Dal loro punto di vista, l’e-mail inviata ai dipendenti è “senz’anima, assolutamente tecnocratica” e non mostra alcun supporto alle persone “di cui si decide il futuro professionale”. Il segnale è poi chiaro: l’IA viene usata per tagliare posti di lavoro e massimizzare i profitti. Per l’associazione, l’IA non deve sostituire l’editore in carne ed ossa, e i media non possono sfuggire a questa responsabilità.