Il founder di Microsoft e patron della Bill & Melinda Gates Foundation è da tempo impegnato in uno sforzo filantropico che ha nientemeno l’ambizione di cambiare il mondo, e tra gli ambiti in cui tale sforzo deve misurarsi con la realtà figura certamente il problema dell’approvvigionamento energetico. Bill Gates torna sull’argomento in occasione della Wired Business Conference: Disruptive by Design , difende il nucleare e invoca maggiore innovazione.
Nelle parole di Gates, la crescente richiesta di energia in tutto il mondo – e in particolare nelle potenze emergenti come Brasile e India – non si risolve con le soluzioni “attraenti” come gli impianti fotovoltaici domestici o i mulini a vento installati nel giardino di casa. “Le soluzioni che funzionano nel mondo ricco – dice il magnate e filantropo Gates – non si avvicinano nemmeno alla soluzione del problema energetico”.
Gates pone l’accento sulla necessità di imprimere una decisa accelerazione all’investimento di risorse sulla ricerca&sviluppo “di base”, citando il fatto che “oltre il 90 per cento dei sussidi” statunitensi “vengono impiegati per installare tecnologia e non sulla ricerca”. “Puoi comprare quanta vecchia tecnologia vuoi – continua Gates – ma non otterrai gli avanzamenti significativi che provengono solo dalla ricerca fondamentale”.
Una delle principali speranze energetiche di Gates riguardano gli impianti nucleari compatti progettati da TerraPower , un design a cui il magnate ha contribuito significativamente con un non meglio precisato quantitativo di milioni di dollari e che dovrebbe risolvere – nelle parole di Gates – il problema delle scorie funzionando con uranio impoverito (un comune sottoprodotto della reazione di fissione delle centrali nucleari standard) per un periodo di tempo di 50 anni almeno.
Il bello del nucleare è che in questi decenni non c’è stata molta innovazione tecnologica, dice Gates, quindi “lo spazio per fare le cose in maniera differente è enorme”. Nonostante Chernobyl, Three Miles Island e Fukushima, il magnate statunitense continua a scommettere sul nucleare come fonte energetica del futuro.
Alfonso Maruccia