Dipendenza dagli schermi e obesità infantile: basta un timer per invertire la tendenza. Secondo una recente ricerca, se i genitori dimezzassero la disponibilità di computer e TV potrebbero arginare il problema che affligge i figli. A farlo per loro, un lucchetto digitale.
Dalla ricerca è emerso che già la semplice riduzione alla metà del tempo normalmente impiegato in TV e computer nel giro di un paio di anni può ridurre l’ indice di massa corporea , portandolo a livelli non preoccupanti.
L’attività di ricerca, svolta dal Leonard Epstein dell’ Università di Buffalo , si è avvalsa di TV Allowance , uno speciale timer prodotto da Mindmaster, in grado di interagire con TV e computer. Per usufruire di tali apparecchi, il bambino-utente deve inserire un codice personale che dà diritto a un quid di tempo massimo. Una volta superata la soglia temporale, il dispositivo rende inservibili gli schermi.
I genitori – pur consapevoli della necessità di razionare gli svaghi sedentari dei figli – si trovano spesso a cedere alle richieste dei ragazzi nel momento le raccomandazioni sfociano in conflitti. La soluzione individuata “riduce tutte quelle battaglie. I genitori debbono prendere un’unica decisione, al resto pensa l’apparecchio”, dice il professore, i cui lavori sono stati inseriti nelle pubblicazioni Archives of Pediatric & Adolescent Medicine .
Le ricerche in questo settore si moltiplicano ma condividono il fatto di citare alcuni fattori che contribuiscono ad alimentare l’obesità giovanile, quali la dipendenza creata nei ragazzi dalla TV e dai videogiochi , l’abitudine alla vita sedentaria e il condizionamento della pubblicità che spesso li porta a nutrirsi in modo inadeguato o sproporzionato, il più delle volte inconsapevolmente. C’è, inoltre, la dipendenza da Internet , fattore invero complesso ma comunque rilevante nel distogliere i ragazzi da una vita sana.
Randal Levenson, presidente di Mindmaster e inventore di TV Allowance, dice di aver creato l’apparecchio nel 1994 come metodo di controllo sul tempo trascorso davanti alla TV dai suoi bambini. E ha funzionato bene, ora come allora: “I voti (scolastici, ndR) salgono e i bambini crescono meglio se si riduce la somministrazione di TV”, spiega Levenson. “Non sono contro la televisione, sono contro la troppa TV”.
Marco Valerio Principato