Voyager Digital sarebbe nel mirino di alcuni tra i maggiori exchange al mondo. Il gruppo, caduto nell’inverno delle criptovalute e sprofondato verso la bancarotta, altro non è se non l’ennesimo ramo secco di questo periodo di ribassi per il comparto: i suoi asset sono però ancora merce appetibile ed il processo di liquidazione prevede la massima monetizzazione possibile per il valore rimanente. L’asta è pronta a cominciare.
Binance è la prima importante candidata: il gruppo non commenta e logicamente va a trincerare le proprie strategie dietro una coltre di silenzio, ma i rumor rivelati da Coindesk danno Changpeng Zhao particolarmente proattivo nel tentativo.
Coinbase sarebbe stata in pista di lancio per arrivare ad una fusione, ma si sarebbe infine dileguata per evitare un braccio di ferro che poteva farsi eccessivamente oneroso per le casse alleggerite dell’exchange.
FTX è il terzo nome nella partita, pronto ad alzare la posta se si intravedessero possibilità.
La scarsità di risorse in termini di liquidità sta portando il settore ad una progressiva e rapida razionalizzazione degli attori in campo, con acquisizioni e fusioni che nel giro di pochi mesi andranno a disegnare un orizzonte completamente nuovo. Operazioni di questo tipo razionalizzano il numero di aziende che si dividono gli utili, fagocitando rischi e fallimenti nella speranza possano rappresentare un trampolino di lancio alla ripresa delle quotazioni e della domanda di investimenti. Questo al momento non sta ancora succedendo, però: il momento grigio continua e sarà la resilienza economica dei singoli exchange a determinare la loro capacità di durare nel tempo.
I destini di Voyager Digital saranno stabiliti entro il mese di settembre.
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