La piattaforma Binance, la più importante al mondo per valore di transazioni gestito nell’ambito delle criptovalute, è pronta a staccare un assegno dal valore pari a 200 milioni di dollari. Il beneficiario sarà Forbes, che come annunciato lo scorso anno sta lavorando alla quotazione sul mercato azionario (New York Stock Exchange) passando dalla fusione con Magnum Opus Acquisition.
Forbes: l’investimento di Binance prima della quotazione
Stando alla volontà dichiarata, il debutto in borsa consentirà al gruppo di capitalizzare il successo della trasformazione digitale, facendo leva su tecnologie innovative e insight data-driven per creare esperienze editoriali in grado di coinvolgere maggiormente il pubblico, spingendo di conseguenza sul pedale della crescita. Queste le parole di Mike Federle, CEO Forbes.
Forbes è impegnata a demistificare le complessità e a fornire informazioni utili a proposito delle tecnologie legate alle blockchain, nonché riguardanti gli asset digitali emergenti. Con l’investimento di Binance in Forbes ora abbiamo l’esperienza, il network e le risorse dell’exchange crypto leader al mondo, nonché di uno degli innovatori di maggior successo nel territorio blockchain. Forbes, già una risorsa per coloro interessati al mondo emergente degli asset digitali, può diventare un vero leader del settore con il suo aiuto.
Non si è fatto attendere nemmeno il commento di Changpeng CZ Zhao, CEO Binance. Tra le altre cose, l’exchange è stato confermato come sponsor del Super Bowl LVI in scena nel weekend, tra gli eventi sportivi più seguiti al mondo. Il numero uno della piattaforma cita, neanche a dirlo, blockchain e Web3.
L’avanzamento delle tecnologie legate a Web3 e blockchain, insieme alla maturazione del mercato crypto, rendono i media un elemento essenziale per lavorare sulla comprensione del tema e sull’educazione dei clienti. Non vediamo l’ora di sostenere le iniziative digitali di Forbes, che sta per evolvere a un livello successivo come piattaforma di insight per gli investimenti.
L’attività di Binance è finita lo scorso anno nel mirino della Consob italiana e ha perso alcuni vertici del proprio organigramma. In seguito alle critiche ricevute, soprattutto in relazione alla propria struttura societaria, il gruppo ha mostrato segni di apertura alle richieste avanzate dalle autorità, in primis sul fronte della lotta al riciclaggio.