Fermandosi a un’analisi poco approfondita potrebbe sembrare paradossale, ma Binance sta beneficiando del continuo e repentino aumento dell’inflazione. L’exchange di criptovalute numero uno al mondo per volume di transazioni gestite (circa 76 miliardi di dollari al giorno) continua così a crescere. Nel frattempo, altre realtà del settore, hanno fatto registrare brusche frenate o, nei casi peggiori, un completo stop.
Binance corre, anche grazie all’inflazione
La ragione di questo trend apparentemente contraddittorio è da ricercare nella volontà, da parte dei risparmiatori, di contrastare gli effetti negativi delle dinamiche che stanno interessando l’economia globale. In che modo? Rivolgendosi appunto ad asset digitali come Bitcoin, pur consapevoli della volatilità insita nella loro stessa natura. A spiegarlo è Maximiliano Hinz, numero uno di Binance per l’America Latina. Riportiamo di seguito in forma tradotta le sue parole, raccolte in occasione di un’intervista rilasciata a Lima (Perù).
Mentre assistiamo a un aumento dell’inflazione in tutto il mondo, sempre più persone si mettono alla ricerca di criptovalute come Bitcoin. Desiderano un modo per proteggersi dall’inflazione.
Il maggior tasso di adesione all’exchange si sta registrando proprio nei paesi che più stanno risentendo in questo periodo dell’inflazione: Argentina, Brasile e Messico prendendo in considerazione il continente americano. Hinz si è poi espresso a proposito degli impianti normativi che i governi stanno via via introducendo a livello globale per regolamentare il trading e la circolazione delle criptovalute, affermando che non si tratta sempre di una cosa negativa. Una posizione, questa, condivisa con il CEO e fondatore CZ, che in più occasioni è intervenuto sull’argomento, anche in relazione all’Italia, per ribadire la disponibilità a collaborare con le autorità nella definizione delle regole da rispettare, a tutela del proprio business e degli investitori.