Non saranno contenti tutti coloro che lavorano nel Cremlino a stretto contatto con il presidente russo Vladimr Putin. Non lo saranno nemmeno i loro parenti che da un giorno all’altro si sono visti limitare le transazioni sulla piattaforma di scambio Binance.
La società del noto exchange di criptovalute ha infatti deciso di bloccare tutti i conti di chi lavora nel Cremlino e dei rispettivi parenti. Questo, a detta dell’azienda, in ottemperanza alle recenti sanzioni internazionali comminate da Stati Uniti, Unione Europea e Nazioni Unite alla Russia.
Ancora una volta la guerra è entrata nella criptosfera sferzando un duro colpo agli utenti russi. Questa operazione prosegue le restrizioni che Binance ha iniziato ad attuare dal 21 aprile 2022 nei confronti di cittadini russi o residenti in Russia.
La chiusura di numerosi account appartenenti alle famiglie che lavorano nel Cremlino ha alzato un polverone. Come si poteva immaginare, i parenti colpiti non si spiegano il perché di questa decisione così categorica da parte di Binance e la stanno criticando duramente.
Fortunatamente in Italia l’exchange continua a operare a pieno ritmo e senza limitazioni. Chiunque può aprire un conto gratuito su Binance e iniziare a fruire delle ottime funzionalità dedicate al trading crittografico e all’investimento in criptovalute e Token Non Fungibili.
Binance sceglie il blocco proattivo
A pagarne le spese del blocco proattivo scelto da Binance nei confronti della Russia sono proprio i parenti di chi lavora nel Cremlino. Tra gli account bloccati risultano tre figure di rilievo: Elizaveta Peskova, figlia del portavoce di Vladimir Putin; Polina Kovaleva, nuora del Ministro degli Esteri e, infine, Kirill Malofeyev, figlia dell’oligarca russo Konstantin Malofeyev.
Il blocco quindi ora avviene ancor prima che la società di scambio intraprenda un’azione normativa o legale nei confronti di un utente ritenuto pericoloso. Si tratta quindi di una prevenzione al rischio che Binance sta mettendo in atto nei confronti di diversi account russi, tra i più importanti e legati alle decisioni politiche di invasione.
Il CEO stesso, Changpeng CZ Zhao, in merito alle sanzioni contro la Russia e al blocco degli account, aveva dichiarato che le decisioni non sarebbero state unilaterali. Perciò tutto viene stabilito caso per caso, laddove è possibile. Ecco cosa aveva annunciato a febbraio proprio durante i primi giorni dell’invasione russa contro l’Ucraina in merito a un blocco parziale di Binance:
Non congeleremo unilateralmente gli account appartenenti a milioni di utenti innocenti. Le criptovalute sono pensate per offrire una grande libertà finanziaria in tutto il mondo.
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