Binance: stop in Italia, l'exchange fermato dalla Consob

Binance: stop in Italia, fermata dalla Consob

Il più grande exchange di criptovalute al mondo nel mirino di Consob: l'attività di Binance non è autorizzata in Italia, stop al trading.
Binance: stop in Italia, fermata dalla Consob
Il più grande exchange di criptovalute al mondo nel mirino di Consob: l'attività di Binance non è autorizzata in Italia, stop al trading.

Anche l’Italia pone freno all’attività di Binance, la piattaforma più grande del pianeta per quanto riguarda il trading di criptovalute (668 miliardi di dollari movimentati a giugno). A renderlo noto è Consob, con una nota diretta ai risparmiatori che riportiamo di seguito in forma integrale.

Consob ferma l’exchange di crypto più grande al mondo, Binance

Nell’avviso si legge che le aziende del Binance Group non sono autorizzate a fornire servizi di investimento e a operare nel nostro paese, con un riferimento diretto ed esplicito al sito www.binance.com.

La Consob avverte i risparmiatori che le Società del “Gruppo Binance” non sono autorizzate a prestare servizi e attività di investimento in Italia, nemmeno tramite il sito www.binance.com le cui sezioni denominate “derivatives” e “Stock Token”, relative a strumenti correlati a cripto-attività, sono risultate in precedenza redatte anche in lingua italiana.

Si richiama, quindi, l’attenzione del pubblico su tale circostanza e si invitano, più in generale, i risparmiatori a usare la massima diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento verificando preventivamente che i siti internet mediante i quali si effettua l’investimento siano riconducibili a soggetti autorizzati.

Proprio ieri abbiamo scritto delle difficoltà incontrate dai clienti dell’exchange e dai loro legali nell’interfacciarsi con la società, a causa di una sostanziale impossibilità di trovare un vero e proprio quartier generale: fondata in Cina, formalmente ha una sede nelle Isole Cayman e un’altra alle Seychelles.

La piattaforma è stata interessata a fine giugno dallo stop in UK imposto dalla Financial Conduct Authority, di lì a poco l’alt ai trasferimenti da parte di Barclays e l’interruzione del supporto ai bonifici SEPA per tutta Europa. A maggio il Dipartimento di Giustizia statunitense ha avviato un’indagine per far luce su presunte attività legate a riciclaggio ed evasione fiscale.

Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, il sito di Consob risulta irraggiungibile o malfunzionante, con tutta probabilità a causa dell’enorme mole di traffico da gestire. Riportiamo qui il prosieguo del comunicato.

Si invita, inoltre, a prestare la massima cautela nell’effettuare operazioni su strumenti correlati a cripto-attività (crypto-asset) che possono comportare la perdita integrale delle somme di denaro utilizzate e si raccomanda di attenersi sempre alla regola generale di considerare l’adesione a proposte contrattuali solo quando se ne abbia un’adeguata comprensione e solo quando siano assistite da informazioni chiare e complete anche sull’identità della controparte contrattuale che si propone eventualmente come prestatore di un servizio.

È, in ogni caso, importante che i risparmiatori siano informati che le operazioni su strumenti correlati a cripto-attività possono presentare rischi non immediatamente percepibili, per la loro complessità, per l’elevata volatilità dei prezzi di tali strumenti nonché per i malfunzionamenti e gli attacchi informatici cui possono essere soggette le infrastrutture informatiche utilizzate per tali operazioni.

La decisione giunge a pochi giorni dalla comparsa di indiscrezioni a proposito della costituzione della nuova agenzia europea AMLA (Anti-Money Laundering Authority), tra le cui mansioni dovrebbe rientrare anche la vigilanza di tutto quanto riguarda il trading delle criptovalute.

Fonte: Consob
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Pubblicato il
15 lug 2021
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