Dopo la denuncia per aver consentito lo scambio di derivati senza autorizzazione, Binance è finita nuovamente nel mirino del governo statunitense. Secondo le fonti di Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine per verificare se l’azienda fondata da Changpeng Zhao ha permesso ai cittadini russi di aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
Acquisto di criptovalute per evitare le sanzioni
Scopo dell’indagine è determinare se Binance o i dirigenti del più grande exchange del mondo hanno consentito a cittadini o aziende russe di aggirare le sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. Il Dipartimento di Giustizia aveva già avviato una simile indagine a fine 2022, in quanto Binance avrebbe permesso di aggirare le sanzioni contro l’Iran (sono state scoperte transazioni per quasi 8 miliardi di dollari in quattro anni).
L’azienda guidata da Changpeng Zhao ha comunicato che rispetta tutte le sanzioni finanziarie internazionali e degli Stati Uniti, adottando lo stesso controllo KYC (Know Your Customer) delle banche tradizionali. Gli utenti devono quindi dichiarare e confermare la loro nazionalità. Sono vietate doppie registrazioni, identità anonime e fonti di denaro ignote.
Le autorità statunitensi e di altri paesi hanno incrementato i controlli sugli exchange in quanto le criptovalute sono spesso utilizzate per il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e altre attività illegali. L’indagine del Dipartimento di Giustizia potrebbe chiudersi con una sanzione oppure con un accordo tra le parti.
La concorrente Coinbase è stata invece indagata dalla SEC (Securities and Exchange Commission) per aver offerto titoli senza autorizzazione. Il CEO Brian Armstrong ha parlato di “crociata solitaria“, annunciando la possibile apertura di una sede negli Emirati Arabi Uniti (ma l’azienda non lascerà il mercato statunitense).