Secondo dati raccolti della società d’analisi Hitwise, Bing avrebbe recuperato terreno. E stavolta a perderlo (almeno in parte) sarebbe stato anche Google.
Relativamente al mercato del search nel mese di gennaio, i numeri mostrano che le ricerche effettuate con il motore Bing (dunque contando complessivamente Yahoo! Search e Bing) hanno rappresentato il 27,44 per cento del market share. Nello specifico, poi, a guadagnare è proprio il motore decisionale di Microsoft (che passa dal 10,60 per cento del mercato al 12,81).
Pur rimanendo un gigante nel settore con il suo 67,95 per cento, Google avrebbe perso 2 per cento del traffico tra dicembre 2010 e gennaio 2011.
Stesso trend è stato inquadrato da ComScore : Bing cresciuto dal 12 al 13,1 per cento tra dicembre e gennaio e Google scesa dal 66,6 al 65,6.
Hitwise ha anche calcolato la percentuale di successo, cioè quante volte una ricerca porta effettivamente a consultare un sito , premiando il motore Microsoft: per Bing la statistica parla dell’81 di conclusioni positive, mentre per Google questo dato si ferma al 65.
Proprio questo dato, letto insieme al recupero sul market share di Bing, spinge gli osservatori a pensare per Bing a un metodo per diventare effettivamente un concorrente competitivo per Google: la capacità di dare risposte precise all’utente è d’altronde il valore aggiunto su cui vengono valutati i motori di ricerca.
Tuttavia l’affidabilità del dato si basa sul principio che seguire un link significa aver trovato ciò che si cercava, dimenticando tutte quelle situazioni in cui ci si accontenta delle sintesi dei contenuti e delle anteprime o in cui si voleva solo soddisfare una veloce curiosità.
Matt Cutts di Google con un Buzz ha sottolineato che “andare da un’altra parte dopo una ricerca per me non significa avere successo, significa solo lasciare il sito”. Anche perché, così per com’è descritto il parametro, potrebbe essere considerato un utente “soddisfatto” anche quello che dopo una ricerca si trasferisce su Google, effettivamente un altro sito.
In ogni caso, Microsoft continua a lavorare per trovare offerte, servizi e soluzioni che le possano permettere di far recuperare terreno a Bing: ora offre anche ricerche personalizzate, ritagliate cioè sulla cronologia e la geolocalizzazione dell’utente. In futuro l’intenzione di Bing è quello di personalizzare i risultati anche in base all’orario a cui è effettuata una query.
Una forma di personalizzazione simile è già offerta da Google da marzo dell’anno scorso: almeno una ricerca su cinque, dice Mountain View, è ritagliata sulla geolocalizzazione, la cronologia e i contatti online dell’utente che la effettua.
Claudio Tamburrino