Le parole pronunciate questa mattina da Maurizio Leo stanno facendo tremare il mondo delle criptovalute: il vice ministro dell’Economia e delle Finanze ha annunciato un aumento della tassazione al 42% per le plusvalenze generate attraverso Bitcoin. Una dichiarazione che non ha mancato di attirare l’attenzione sia degli investitori sia di chi gestisce le piattaforme. Questa la trascrizione esatta.
Un tema importante riguarda le plusvalenze da Bitcoin dove, visto che questo fenomeno va diffondendosi, prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%.
Maurizio Leo e la tassazione al 42% su Bitcoin
L’intervento integrale è visibile su Facebook, il passaggio in questione si trova al minuto 08:08. Il contesto è quello della conferenza inerente alle misure contenute nella Manovra 2025, andata in scena questa mattina al termine del Consiglio dei Ministri.
Riteniamo necessarie due precisazioni. La prima riguarda quel prevediamo
, da intendere come una volontà espressa da parte dell’esecutivo e non ancora come un qualcosa di messo nero su bianco. In altre parole, la misura dovrà essere oggetto di discussione e di approvazione. La seconda, invece, è relativa al riferimento esplicito al solo Bitcoin e non al settore delle criptovalute nella sua interezza.
Con tutta probabilità, quello del vice ministro è stato un eccesso di sintesi, non ci sono ragioni valide per le quali un’eventuale decisione di questo tipo debba interessare solo chi detiene BTC nel proprio portafoglio e non le altre monete virtuali.
Nell’ipotesi di un passaggio dal 26% al 42%, l’Italia diventerebbe il paese al mondo con la tassazione più alta sui profitti generati attraverso gli asset digitali della finanza decentralizzata.
Web Tax e tracciabilità delle spese
Tra gli altri argomenti toccati dal vice ministro durante la conferenza c’è anche la Web Tax, tema su cui il nostro paese si interroga da parecchi anni. A questo si aggiunge la tracciabilità delle spese come misura di contrasto all’evasione.