Per i Bitcoin questa prima parte del 2021 è stata caratterizzata da un’incredibile crescita che ha portato la criptovaluta più famosa a superare la soglia dei 61.000 dollari.
Un risultato al quale ha sicuramente contribuito l’ottimismo dei mercati dopo la firma del piano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari voluto da Joe Biden, ma secondo gli esperti il prezzo del Bitcoin è destinato a crescere ancora, addirittura del +1000% rispetto ai minimi di marzo 2020. Vediamo perché.
Bitcoin dopo il terzo halving
Ogni quattro anni, o meglio ogni 210mila blocchi generati, si dimezza il numero di Bitcoin che possono essere estratti, o meglio i minatori ricevono il 50% di Bitcoin in meno, a parità di sforzo. Questa regola del protocollo Bitcoin, che rappresenta il cuore del suo modello economico, prende il nome di halving. L’obiettivo è “creare scarsità” di moneta per aumentarne il valore e scongiurare un suo possibile deprezzamento.
Rialzi come quelli stimati sono già stati osservati in passato, in occasione dei precedenti halving:
- nel 2012 un Bitcoin valeva circa 10 dollari. Dopo il primo halving avvenuto quell’anno il valore arrivò a oltrepassare la quota di 1.000 dollari per poi assestarsi a 300 dollari alla fine del 2014;
- nel 2016, con il secondo halving, dai 300 dollari del suo valore medio del periodo si arrivò ad un picco di 20.000 dollari, per poi tornare a quota 4.000 dollari circa.
L’ultimo halving è avvenuto a maggio dello scorso anno e quella alla quale stiamo assistendo è la stessa dinamica degli altri due halving precedenti: in vista del dimezzamento, gli investitori hano cominciato ad accumulare Bitcoin, facendo salire il prezzo della moneta.
La crescita del valore dei Bitcoin ha poi avuto un altro effetto collaterale: quello di attirare nuovi potenziali investitori e curiosi, il che non fa altro che contribuire alla crescita del prezzo della criptovaluta.
Gli effetti dell’ultimo halving, tra l’altro, potrebbero portare la criptovaluta per eccellenza a superare sé stessa, grazie alle più solide condizioni di mercato in cui si trova oggi rispetto ai precedenti halving. In questi anni, ad esempio, sono nati i primi exchange per la compravendita di Bitcoin e hanno preso il via massicci investimenti nel settore da parte del Venture Capital. Tutto questo ha portato ad una sorta di “democratizzazione” del Bitcoin che, pur rimanendo un investimento di nicchia, può ora contare su il parco di investitori molto più diffuso.