A frenare l’entusiasmo di El Salvador in merito all’adozione di Bitcoin come moneta a corso legale ci ha pensato la Banca Mondiale: interpellata dal paese del Centro America per ricevere supporto nella fase di implementazione, ha risposto negando il proprio aiuto.
Banca Mondiale su Bitcoin, trasparenza e sostenibilità
Per quale motivo? I dubbi che permangono sulla criptovaluta in fatto di trasparenza e sostenibilità. Insomma, BTC può mostrare il fianco a impieghi illegittimi e mantenere operativa l’infrastruttura necessaria per l’elaborazione delle transazioni ha un impatto non trascurabile sull’ambiente. Due problemi noti, che di certo non saranno risolti ignorandoli. Riportiamo di seguito in forma tradotta la dichiarazione attribuita a un portavoce dell’istituzione, affidata alle pagine di Reuters.
Siamo impegnati nell’aiutare El Salvator in molti modi, inclusi quelli che riguardano i processi legati a regolamentazione e trasparenza delle valute, ma nonostante il suo governo ci abbia approcciati per ricevere assistenza su Bitcoin, non è qualcosa che la Banca Mondiale può appoggiare considerando le carente in termini di tutela ambientale e trasparenza.
Lacune che gli addetti ai lavori stanno cercando di colmare percorrendo due strade differenti. La prima è quella che passa dalla definizione di regole da imporre alle transazioni, senza frenare l’innovazione (anche l’Italia si sta muovendo su questo fronte). La secondo arriverà invece a concretizzarsi entro fine anno con l’adozione dell’aggiornamento Taproot che andrà a migliorare il protocollo di Bitcoin anche dal punto di vista dell’efficienza.
Altri paesi del continente americano sembrano voler seguire l’esempio di El Salvador e abbracciare le criptovalute: tra questi Paraguay, Brasile, Argentina e Panama.