Altro dietrofront della Russia sul piano criptovalute. Diversi mesi fa sembrava che il Paese fosse propenso ad adottare Bitcoin per il pagamento di gas e petrolio. Al contrario, proprio in questi giorni è arrivata una notizia che è afferma l’esatto opposto.
Infatti, il Ministero delle Finanze Russo ha fatto sapere che Bitcoin può essere un’opzione di pagamento utilizzabile per le piccole transazioni, ma non per le esportazioni di petrolio. Inoltre, è stato specificato che la regina delle criptovalute non può diventare moneta a corso legale.
Ad averlo rivelato è stato il capo del Dipartimento per le Politiche Finanziarie del Ministero delle Finanze Russo. Ivan Chebeskov ha quindi precisato ai giornalisti questi ultimi aggiornamenti dichiarando che le criptovalute rientrano solo nel campo del “baratto”:
Il compito è fornire un’alternativa e non dire che la Russia ora sta pagando tutto con le criptovalute. Non si tratta di accordi statali ma solo di affari privati.
Attualmente Bitcoin è scambiato al prezzo di 21.184 dollari, con una capitalizzazione di mercato pari a 404,05 miliardi di dollari (al momento della scrittura). Tutti possono acquistare la regina delle criptovalute.
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Bitcoin approvato per piccole transazioni
Non appare molto chiara la visione della Russia in merito a criptovalute e Bitcoin. Difatti, sembra che, da quanto dichiarato dal Ministero delle Finanze Russo, quest’ultimo possa essere utilizzato nelle piccole transazioni, ma non negli scambi che riguardano il petrolio perché in questi casi vengono mosse somme di denaro molto più importanti.
Tuttavia, però, qualche settimana in Russia si stava parlando di una legge che vietasse i pagamenti in criptovalute. Il Capo della Commissione della Duma di Stato Russa del mercato finanziario, Anatoly Aksakov, in merito al nuovo Disegno di Legge aveva commentato:
Ci sono sospetti che i servizi di intelligence americani controllino in gran parte questo mercato, quindi non c’è alcun desiderio di cadere sotto il loro occhio invisibile o visibile quando effettuano transazioni finanziarie.
Perciò non si capisce se effettivamente il Governo Russo ha ancora le idee poco chiare o vogliono rendercele a noi incomprensibili. D’altro canto, sono proprio gli Stati Uniti d’America che vorrebbero vietare alla Russia l’utilizzo di Bitcoin e altre criptovalute per evitare che aggirino le sanzioni internazionali.
Tutta questa attenzione per Bitcoin potrebbe incentivare il suo trend al rialzo. C’è ancora tempo per acquistarlo a un prezzo vantaggioso? La risposta è dubbia perché non sappiamo quanto la resistenza ai 20.000 dollari possa tenere.
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