Il Department of Homeland Security (DHS) ha messo in atto una pratica di sequestro che potrebbe costituire un minaccia seria e definitiva all’esistenza stessa del progetto Bitcoin, con la moneta virtuale costretta a fronteggiare l’impossibilità di tradurre gli scambi di BTC in denaro comunemente accettato nei circoli monetari tradizionali.
Il sequestro del DHS ha interessato Dwolla , servizio di pagamenti online usato dagli utenti per vendere e comprare pacchetti BTC: è stata la società stessa a comunicare (via email) ai suo i clienti l’impossibilità di trasferire fondi da e verso l’account Dwolla connesso a Mt.Gox, il maggior servizio di scambio per moneta Bitcoint attivo in Rete.
Dietro richiesta dei federali, ha spiegato Dwolla, tutte le attività associate al conto di Mutum Sigillum (vale a dire Mt.Gox) sono state interrotte e il denaro ivi presente trasferito altrove. Le motivazioni precise non sono note, e un portavoce del DHS si limita a parlare di “indagine in corso” condotta dalla squadra investigativa ICE di Baltimora.
Il sequestro del conto di Mt.Gox arriva in un momento non particolarmente positivo per il mondo Bitcoin, e le conseguenze del caso potrebbero essere ben peggiori di qualsiasi attacco DDoS o speculazione valutaria: Dwolla era uno dei pochissimi servizi di e-payment ben disposti – anche se non ufficialmente compiacenti – nei confronti degli investitori e “minatori” attivi nel mercato Bitcoin.
Alfonso Maruccia