Il progetto SegWit2x avrebbe dovuto rappresentare una nuova rinascita per la tecnologia di Bitcoin, ma a quanto pare i suoi sostenitori non hanno avuto il supporto necessario ad andare avanti e hanno preferito, per il proverbiale bene comune, abbandonare l’iniziativa piuttosto che generare una spaccatura insensata nella community .
L’obiettivo dichiarato di SegWit2x, dice un messaggio firmato da Mike Belshe, Wences Casares, Jihan Wu, Jeff Garzik, Peter Smith ed Erik Voorhees, era l’aumento della dimensione dei blocchi delle transazioni processate dalla blockchain pubblica di Bitcoin per migliorare in maniera sensibile la scalabilità della criptomoneta .
Un problema su cui si discute da tempo, quello delle dimensioni dei blocchi delle transazioni, e che aveva portato uno degli sviluppatori di Bitcoin a dare per spacciata la moneta virtuale. SegWit2x rispondeva alla questione aumentando la dimensione di un blocco fino a 2 megabyte, ma in cambio era necessario un “hard fork” della criptomoneta con la nascita di una seconda blockchain .
Senza il supporto di buona parte dei protagonisti del mondo Bitcoin, dicono ora i suoi promotori, SegWit2x avrebbe portato alla spaccatura della community con prevedibili conseguenze negative sulle prospettive di crescita della moneta virtuale .
SegWit2x rappresentava la seconda fase di un processo di rinnovamento iniziato con SegWit , un “soft fork” di Bitcoin già implementato che prevede un nuovo formato di dati per i blocchi di dati e la possibilità di “ritardare” il salvataggio delle transazioni nella blockchain principale usando una “sidechain” secondaria.
Il futuro di Bitcoin dovrà quindi ripartire da questo orizzonte, mentre la scomparsa dello spettro di una hard fork ha portato vantaggi a chi “gioca” sul prezzo della valuta : in queste ore si è festeggiato lo sfondamento del valore di 7000 dollari per BTC e l’approssimarsi al nuovo tetto degli 8000 USD.