È stato un semestre a due velocità quello fatto registrare da Bitcoin, con la moneta capace di passare dai 29.000 dollari di fine 2020 al record storico di 64.800 dollari a metà aprile, prima di innescare un trend al ribasso perdendo oltre la metà del valore, per poi assestarsi intorno agli attuali 33.000 dollari circa. Premettendo quanto le previsioni di lungo termine siano spesso un azzardo, vale la pena segnalare quella formulata e condivisa da Bloomberg Intelligence, che dà quasi per certa una forte crescita da qui a fine anno.
Una seconda metà dell’anno al rialzo per BTC?
A innescarla sarebbe l’attenzione degli investitori sempre più rivolta ad asset come la criptovaluta per eccellenza e sempre meno a beni tradizionali, in primis il petrolio. Sono però diversi i fattori che potrebbero giocare a sfavore del pronostico: su tutti il giro di vite promesso a livello internazionale con l’approvazione di nuove regole (anche l’Europa ci sta pensando) e le critiche rivolte all’attività di mining ritenuta poco sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale, a causa dell’enorme consumo di energia.
Nel grafico qui sopra è possibile apprezzare l’andamento del valore di Bitcoin nel corso dell’ultimo anno (fonte CoinDesk). Nonostante il ribasso del bimestre appena concluso, osservando il fenomeno da una prospettiva più ampia (come sempre si dovrebbe fare per evitare di esporsi alla volatilità degli sbalzi improvvisi), il rialzo è netto: il 9 luglio 2020, BTC era fermo sotto la soglia dei 10.000 dollari.