Le chiamano “soglie psicologiche” per un motivo ben preciso ed ora Bitcoin è sceso al di sotto di una di esse: 5000 dollari, dopo l’ennesimo ribasso, dopo l’ennesima settimana nera. Per la precisione la regina delle criptovalute è caduta fino ad assestarsi poco sopra i 4500 dollari, con un risultato finale pari a -15% in una sola giornata.
Cosa sta succedendo? Le analisi sono variegate, più o meno basate su solide fotografie finanziarie della valuta ed in ogni caso all’interno di un contesto analitico già di per sé eccessivamente speziato di facili entusiasmi e repentini allarmi. Occorre pertanto fermarsi anzitutto ai dati: dopo aver raggiunto il picco improvviso dei 19 mila dollari nel mese di dicembre, Bitcoin è caduto senza soluzione di continuità, con piccole riprese che col senno del poi sembrano più il “rimbalzo del gatto morto” che non veri tentativi di risalita. Al raggiungimento della soglia dei 5000 dollari è stato dunque bruciato un anno di valore, crescita, speranze e investimenti: la criptovaluta non toccava questa soglia dallo scorso autunno.
Chi ipotizza una fuga dal Bitcoin per rifugiare in altre criptovalute non trova supporto a questa tesi: anche il resto delle monete virtuali (Ethereum in testa) ha visto il proprio valore cadere, pur se a velocità differenti, ma pur sempre in modo sostanziale. Non da meno è anche Bitcoin Cash, che nelle ultime ore ha vissuto l’ennesimo colpo destabilizzante con un fork che non fa che aumentare la frammentazione dell’offerta.
Puntellate dai dati degli ultimi mesi, emergono pertanto due visioni diametralmente opposte sul futuro del Bitcoin: da una parte c’è chi continua a veder tratteggiata una evidente analogia con la “bolla dei tulipani”, uno dei principali elementi dello storytelling anti-criptovalute; dall’altra c’è chi in questa caduta vede l’emergere di nuove opportunità, dettate da quel che è stato e quel che potrebbe nuovamente essere. La realtà sembra essere distante da entrambe queste due visioni, poiché entrambe basate su proiezioni future di un passato già scritto e sufficientemente tumultuoso.
Il futuro delle criptovalute, Bitcoin in primis, sembra invece ancora tutto da scrivere, nel bene e nel male. Molti sono gli aspetti che necessitano di interventi rapidi prima che la chimera svanisca: ci sono elementi strutturali e soluzioni tecnologiche da mettere a punto; ci sono problemi di sicurezza sempre e comunque di importanza fondamentale; c’è la necessità di nuove piattaforme legali condivise che diano alle criptovalute una vera dignità nel contesto finanziario; c’è una fiducia da riconquistare, dopo lunghi mesi di promesse e “futures” che non hanno trovato corrispettivo nella realtà.
Negli stessi giorni il Bitcoin piange la propria ennesima caduta ed uno dei principali imprenditori del Bitcoin festeggia il proprio primo miliardo di capitale. Al netto di tutte le interpretazioni sul futuro delle criptovalute, è forse il presente a raccontare la realtà più importante di tutto il comparto.