Quella che si avvia a conclusione può essere archiviata come l’ennesima settimana difficile per Bitcoin e per chi, nel recente passato, ha scelto di investire sulla moneta digitale, invogliato dalla forte crescita apprezzata nei primi mesi dell’anno e con la prospettiva di un guadagno quasi certo. I segni di vita dei giorni scorsi si sono rivelati un fuoco di paglia. La soglia dei 40.000 dollari, non più raggiunta dopo il 26 maggio, si allontana di nuovo.
Bitcoin arranca, il valore torna in passivo
Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, la criptovaluta è scambiata a 35.478 dollari (fonte CoinDesk). Siamo molto lontani dal record storico di 64.829 dollari fatto segnare a metà aprile. Il primo dei grafici qui sotto mostra la variazione registrata nel corso delle ultime 24 ore.
Per meglio comprendere la settimana turbolenta di Bitcoin (e in generale di tutte le più note monete digitali) è sufficiente dare uno sguardo a quello di seguito.
Prendendo in esame un periodo più lungo, l’intero ultimo mese, la perdita di valore emerge in modo piuttosto netto.
C’è chi ritiene iniziative come quella messa in campo da El Salvador, che ha adottato BTC come moneta a corso legale insieme al dollaro statunitense, in grado di risollevare la crypto e spingerla verso nuovi record (il Paraguay vorrebbe fare altrettanto). Altri interpretano invece gli stop imposti dalla Cina alle operazioni di mining come segnali di un ulteriore imminente flessione.