Secondo quanto dichiarato da Bloomberg Quint, la Casa di Cupertino sarebbe al lavoro su un progetto segreto soprannominato Breakout. Il nome esprime bene l’idea di questo piano legato ai servizi di pagamento offerti da Apple Pay e che vedrebbero come attore anche Bitcoin.
L’obiettivo sarebbe quello di “rompere” con il sistema finanziario attuale per entrare in uno completamente indipendente. In altre parole, anche questa volta, il protagonista sarebbe Bitcoin che, secondo quanto esposto dalla testata giornalistica, dovrebbe presto integrare i servizi di pagamento della Mela Morsicata.
Una buona notizia per Bitcoin che si concede una pausa dal trend negativo colorandosi di verde proprio in queste ore. Acquistare BTC è semplice e veloce. Affidati a un exchange pratico e sicuro, come Bitmex. Su questa piattaforma trovi tutto ciò che è necessario per investire nel mondo delle criptovalute.
Dopo tanto silenzio Bitcoin viene nuovamente associato ad Apple
Questa notizia arriva dopo almeno tre mesi di silenzio dall’ultima volta che Bitcoin è stato associato ad Apple. Infatti, era proprio verso la fine del 2021 quando giunse voce che Apple fosse al lavoro esaminando le criptovalute. Addirittura Tim Cook confermò di possederne una, ma smentì il fatto che la sua azienda fosse alle prese con la criptosfera.
Inoltre, Tim Cook diffidò anche l’idea che esistesse un programma di avvicinamento al settore crittografico. È stata alquanto criptica la sua affermazione proprio in merito a questo scottante tema che sembrava pronto a esplodere all’interno delle proposte della società. Infatti, in merito alle criptovalute e Bitcoin, Cook aveva spiegato:
È qualcosa a cui stiamo guardando, ma non è qualcosa su cui abbiamo dei piani immediati da sviluppare. Lo definirei qualcosa che non farei come il nostro saldo di cassa. Non andrei a investirlo in criptovalute, non perché non investirei i miei soldi in criptovalute, ma in quanto non credo che le persone acquistino azioni Apple per trovarsi esposte alle criptovalute. Infatti, volendo, possono investire direttamente in criptovalute con altri mezzi. Quindi io non lo farei. Non ho intenzione di prendere criptovalute nell’immediato futuro per i nostri prodotti.
Nondimeno, sembra che questa volta non si tratti solo di voci, ma di un piano ben preciso. Potrebbe non essere un caso che l’attuale Apple Card si basi su Goldman Sachs per le opzioni di prestito, transazioni, cronologie di pagamento, libro mastro, controllo del credito e servizi ai clienti.
Diciamo questo perché, proprio pochi giorni fa, la banca di Wall Street aveva esposto in un report dati secondo cui il 51% degli attuali clienti ha un’esposizione in criptovalute. Ciò a conferma della continua propensione dell’istituto di credito nell’aggiungere opzioni crittografiche tra i servizi offerti ai suoi clienti istituzionali. Perciò l’indirizzo potrebbe diventare molto simile anche per Apple in base a ciò che gli compete.
Il CEO di Strike conferma che ora qualcosa è cambiato
In più, anche il CEO di Strike, Jack Mallers, ha lasciato intendere che “oggi” le cose potrebbero essere completamente differenti rispetto a “ieri”. Lo ha fatto pubblicando un tweet con un video della campagna pubblicitaria di Apple “Pensa differente” dal 1997 al 2002. Il filo rosso conduttore di queste pubblicità era presentare i più grandi geni del mondo che, all’apparenza, sembravano solo dei pazzi. Al contrario, sono stati proprio quelli a uscire dal coro e guidare i cambiamenti più importanti avvenuti nel mondo.
— Jack Mallers (@jackmallers) March 28, 2022
Che Apple si stia avvicinando a Bitcoin vedendone un possibile uso interno ai suoi servizi è una notizia davvero interessante. Attualmente, infatti, BTC ne sta beneficiando segnando un aumento dell’1,17%. Al momento della scrittura la sua quotazione è di 46.708 dollari, sopra la soglia psicologica dei 45.000 dollari.
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