Tra il mese di gennaio e e il mese di dicembre del 2014, Bitcoin ha perso l’85 per cento del proprio valore chiudendo un anno orribile che però non lascia solo macerie. La peggiore valuta del 2014 ( secondo Bloomberg ) continua a valere sempre meno ma il numero di transazioni è cresciuto sensibilmente, e aziende tecnologiche di primo piano come Dell e Microsoft oramai accettano senza problemi pagamenti in BTC.
Delineare lo stato delle cose nel mondo di Bitcoin continua a rappresentare una questione complessa, mentre le istituzioni finanziarie tradizionali si adattano – in un modo o nell’altro – alla criptomoneta più popolare. Negli USA vengono pubblicate le istruzioni sul come considerare i BTC ai fini del pagamento delle tasse , mentre in Russia si bloccano i siti specializzati in Bitcoin in attesa di una possibile messa al bando totale nel corso dell’anno.
Gli effetti negativi delle variazioni estreme nel valore dei BTC coinvolgono mercati diversi, a partire dallo scontro legale tra data center e miner di Bitcoin su presunti costi di hosting non pagati. Anche la sicurezza è un problema costante e Bitstamp, il secondo maggior servizio di scambi in BTC americano, ha subito un attacco facendo sfumare Bitcoin per un valore di 5 milioni di dollari.
Bitstamp ha in ogni caso accusato perdite non paragonabili a quelle registrate dal fu Mt. Gox, vittima di una delle peggiori azioni di cyber-crimine della storia ai danni di Bitcoin, e la piattaforma è già pronta a ripartire su una infrastruttura diversa (Amazon Web Services) e con misure di sicurezza aggiuntive.
Anche l’interesse degli investitori non sembra mancare , e c’è chi si dice ancora convinto che Bitcoin sarà un fenomeno persino “più grosso di Internet”.
Alfonso Maruccia