La Norvegia è attualmente una meta molto ambita dai minatori di Bitcoin. Infatti, l’attività di mining in questo avamposto artico ha registrato un forte aumento. Lo ha rivelato Arcane Research, un pool di ricercatori che fornisce approfondimenti sulle criptovalute e rapporti di mercato. Dai suoi dati sono emersi alcuni elementi interessanti.
Parlando di numeri e valori, attualmente emerge che il Paese conta lo 0,58% dell’hashrate di Bitcoin nel mondo. A un primo sguardo per alcuni potrebbe sembrare tutto sommato poco. Al contrario, viste le sue piccole dimensioni territoriali, si tratta di una grande industria mineraria. È perciò evidente che questo settore in Norvegia non solo sta sbocciando, ma sta anche ampiamente fiorendo.
Secondo le stime della Bitcoin Mining Map, che ha fornito anche la percentuale dell’hashrate sopra menzionata, la richiesta di energia per questa attività è di 90 MW. Nondimeno, Jeran Mellerud, uno dei ricercatori di Arcane Research, ha stimato il consumo seguendo la mappatura di tutte le strutture minerarie in Norvegia:
Ho fatto del mio meglio per mappare tutte le strutture minerarie in Norvegia e ho identificato 120 MW per le attuali operazioni di mining di bitcoin in Norvegia […]. Questo consumo di energia, moltiplicato per la stima di Сambridge per la domanda di energia totale della rete di mining di Bitcoin, significa che i minatori di bitcoin norvegesi producono lo 0,77% dell’hashrate di Bitcoin.
Bitcoin cresce in Norvegia sotto molti aspetti
Il mining di Bitcoin si sta trasformando in un settore industriale a tutti gli effetti. La Norvegia è un Paese abbastanza favorevole alle criptovalute tanto che si è da subito dimostrata aperta agli asset digitali in sé. Ovviamente, come un po’ per tutti gli Stati che hanno adottato questo mercato, anche il Governo Norvegese applica non solo prudenza, ma anche una tassazione.
Ma chi estrae Bitcoin in Norvegia? Arcane Research ha mappato le industrie attive in questa Regione individuando alcuni locali e diverse grandi aziende internazionali. L’aspetto più interessante è che ognuna di queste contribuisce a generare quasi l’1% dell’hashrate della regina delle criptovalute, prima per capitalizzazione di mercato.
L’adozione femminile in Norvegia sta aumentando
Non è solo il mining uno degli aspetti che evidenzia la crescita di Bitcoin in Norvegia. Infatti, secondo un’altra ricerca, sempre a opera di Arcane Research, questa volta in collaborazione con EY, ha evidenziato che il 10% della popolazione adulta possiede criptovalute. Dentro questa importante percentuale emerge anche l’adozione femminile che è in forte crescita.
Rispetto al 2021, oggi i norvegesi che hanno criptovalute sono cresciuti di 120.00 unità registrando un aumento del 3% nel 2022. Perciò, si stima che siano 420.000 le persone adulte che detengono asset digitali in Norvegia. In questi dati, una fetta importante se la prende l’adozione femminile che, dopo tre anni circa, è esplosa nel 2022. Se nel 2021 contava il 3%, ad oggi si parla del 6%.
Bitcoin mining e criptovalute: la Norvegia sembra essere il luogo ideale
Come indicato da Arcane Research, la Norvegia si sta rivelando un ottimo habitat per chi vuole detenere criptovalute e per chi è dedito all’industria mineraria di Bitcoin. Fondamentalmente sono tre gli elementi che stanno generando una tale attrattiva:
- il suo potere economico;
- la sua politica stabile;
- il clima freddo.
Ciò nonostante, non dobbiamo dimenticarci i tentativi da parte del governo norvegese di aumentare le tasse sull’energia utilizzata dall’industria mineraria di Bitcoin. Tuttavia, stando a quanto sta succedendo nel mondo, le criptovalute potrebbero sostituire il dominio del dollaro.