Le critiche rivolte a Bitcoin e più in generale al mondo delle criptovalute poggiano spesso su considerazioni riguardanti la sostenibilità, poiché mantenere attive le infrastrutture distribuite delegate alla loro gestione comporta un importante consumo di energia. Di quale ordine? Secondo uno studio continuamente aggiornato dalla University of Cambridge, quella relativa a BTC ne assorbe più dell’intera popolazione dell’Algeria.
BMC: l’industria del mining è pulita
È ad ogni modo importante distinguere tra l’energia proveniente da fonti non rinnovabili e quella invece prodotta con impatto sull’ambiente basso o pari a zero. A tal proposito, oggi il Bitcoin Mining Council pubblica i risultati di un’indagine che dipingono le operazioni di mining come sempre più eco-friendly (o quasi).
Sulla base di questi dati, si stima che il mix di elettricità sostenibile consumato dall’industria globale del mining è cresciuto del 56% circa nel corso del Q2 2021, rendendola una di quelle più sostenibili a livello mondiale.
L’analisi fa leva su informazioni fornite su base volontaria da coloro attivi su questo fronte, inclusi i membri del Consiglio. L’esito dello studio indica che il 67% dell’energia attualmente destinata al mining è pulita. Secondo il comunicato stampa, il campione valutato rappresenta il 32% delle rete globale su cui poggia BTC. Percentuali che non convincono tutti: c’è chi manifesta perplessità anzitutto sulla metodologia impiegata per condurre la ricerca.
This is really laughable. No methodology disclosed, very dubious result and super small sample of like 5% of the total hashrate. No one knows what the energy mix will look like until the hashrate from China relocates and a new proper study is conducted. Why do people trust this?
— Larry Cermak (@lawmaster) July 1, 2021
Il Bitcoin Mining Council è stato fondato a fine maggio su stimolo di Elon Musk, riunendo al suo interno realtà come Argo, Blockcap, Core Scientific, Hive, Hut 8, Marathon Digital Holdings, MicroStrategy, Riot e Galaxy Digital. L’obiettivo dichiarato è quello di intervenire sulla narrazione riguardante Bitcoin, ritenuta oggetto di disinformazione al fine di mettere in cattiva luce la criptovaluta e i business ad essa collegati. Come abbiamo già avuto modo di scrivere in più occasioni, non siamo certo che il tentativo di accentrare la gestione della comunicazione in merito a un tema per sua stessa natura decentralizzato sia la migliore né la più lungimirante delle decisioni.