Il problematico mercato dei Bitcoin si tinge di rosa, almeno negli USA, con l’arrivo del primo servizio di cambio BTC-dollaro ufficialmente riconosciuto dalle autorità statunitensi. Lavorare con la criptovaluta sul mercato americano sarà ora meno complicato e più sicuro, almeno in teoria.
Coinbase ha infatti annunciato l’apertura di un servizio di cambio basato negli Stati Uniti, legalmente riconosciuto in metà degli stati nordamericani inclusi quelli delle grandi città come New York e California. Le transazioni saranno gratuite per un periodo iniziale e poi costeranno una commissione dello 0,25 per cento.
Il servizio di “exchange” di Coinbase va ad aggiungersi al servizio di wallet digitale precedentemente offerto ai possessori di BTC, un giro di affari che stando ai numeri forniti dall’azienda conta 2,2 milioni di utenti/portafogli individuali, 38mila business e 7mila app interfacciate.
La disponibilità di un cambio locale dovrebbe migliorare di molto la legittimità di Bitcoin come una piattaforma economica degna di attenzione, anche se l’interesse crescente di aziende e istituzioni “ufficiali” nei confronti di una tecnologia che vuole essere “anonina” per definizione potrà non piacere a tutti.
L’avvento del servizio di cambio di Coinbase ha in ogni caso fatto bene alle valutazioni dei BTC , visto che il costo di un Bitcoin è cresciuto velocemente fino a 300 dollari dopo il picco negativo dei 200 dollari raggiunto a gennaio 2015.
E un’altra infusione di fiducia nel mercato “legale” di Bitcoin si prepara per iniziativa dei gemelli Winklevoss, da tempo sostenitori della moneta virtuale e ora pronti ad aprire un servizio di cambio (che sarebbe il secondo dopo Coinbase) chiamato Gemini e con base nella Grande Mela.
Alfonso Maruccia