Diversi mesi fa il deputato Carlos Rejala annunciò che un disegno di legge legato all’idea di una futura legalizzazione di Bitcoin era pronto da presentare al Parlamento paraguaiano. La notizia fece presa anche perché il deputato del partito di minoranza, Hagamos, aveva condito l’informazione creando molta aspettativa. Tutti infatti pensavano che l’idea fosse quella di avvicinarsi alle scelte di El Salvador in tema crypto. In realtà, ora che si è potuto esaminare tale disegno di legge, nero su bianco, si capisce che il futuro per la criptovaluta in Paraguay è ben distante dal presente che le ha concesso Nayib Bukele.
Bitcoin e il disegno di legge per il mining
Prima di addentrarci nella questione calda è bene precisare che il disegno di legge al vaglio dal Parlamento paraguaiano è stato realizzato sulla base di alcune idee di un gruppo di miner di bitcoin, tra cui anche il deputato Rejala. Ciò aiuta a comprendere meglio l’obiettivo del documento e quindi il futuro della crypto in Paraguay.
L’emendamento, infatti, impatterebbe sui minatori nazionali con la speranza di attirare nuovi investitori internazionali, in altre parole definibili come nuovi clienti. Invece le linee regolamentari per Bitcoin e le criptovalute così come per l’industria del mining rimangono di stampo abbastanza conservativo. L’idea sarebbe quindi quella di intendere il processo di mining come “nuovo settore industriale” per il Paraguay. Ecco quale sarebbe “l’importante progetto per rinnovare il Paraguay davanti al mondo” annunciato da “Carlitos” su Twitter.
Como ya lo decía hace un buen tiempo, nuestro país necesita avanzar de la mano de la nueva generación.
Llegó el momento, nuestro momento.
Esta semana empezamos con un proyecto importante para innovar a Paraguay frente al mundo!El verdadero to the moon 🚀#btc & #paypal pic.twitter.com/ZMRJgAIxgO
— Carlitos Rejala (@carlitosrejala) June 7, 2021
La proposta di fondo vedrebbe anche la necessità di trasferire i data center dei minatori nelle zone limitrofe alle grandi centrali idroelettriche di Itaipú e Yaciretá. Questo garantirebbe quindi l’utilizzo di energia pulita per il processo di mining che richiede grandi quantità di corrente elettrica. Concludiamo con quanto dichiarato dai parlamentari in merito al nuovo disegno di legge per Bitcoin e le criptovalute che ne sintetizza il fine:
“Il mining di criptovalute fa uso di macchinari speciali come i processori di dati. Potrebbe essere paragonato a un’industria ad alta intensità di energia elettrica, perché una grande quantità di energia elettrica viene consumata nel processo. Genera un prodotto finale che può essere commercializzato. Inoltre, hai anche bisogno di una forza lavoro specializzata“.