La recente flessione del prezzo di Bitcoin (BTC) ha portato molti a pensare che la “bull run” della nota critovaluta, ovvero la sua tendenza al rialzo nel mercato delle criptomonete, sia ormai terminata. Non tutti però sono d’accordo con questa affermazione. Ad esempio secondo l’analista PlanB si tratta di una semplice contrazione intermedia, paragonabile a quella già avvenuta anche nel 2013 e nel 2017.
PlanB: la recente contrazione di Bitcoin non preoccupa
Negli ultimi giorni, come sappiamo, dopo un notevole boom, il prezzo di Bitcoin ha iniziato a scendere significativamente, passando da quasi 65.000 dollari a meno di 50.000 dollari, ovvero a circa 47.500 dollari, con una contrazione del -26% dal precedente picco. Ma questo non significa affatto che la bull run dell’asset sia terminata, afferma l’analista e noto sostenitore della moneta virtuale, PlanB, su Twitter.
L’analista è noto tra gli appassionati delle criptomonete, soprattutto per aver ideato il modello Stock-to-Flow (S2F) di Bitcoin che va ad analizzare l’offerta complessiva della criptovaluta, Stock per l’appunto, comparandola con il Flow, ovvero il flusso di nuove monete immesse regolarmente nel mercato. Questo modello rende ad esempio ben evidente come funziona il meccanismo di halving: il Flow diminuisca, la scarsità dell’asset aumenta e questo porta a un’impennata del prezzo di Bitcoin.
In particolare, PlanB ha scritto in un tweet:
Niente cresce in linea retta. Bitcoin è cresciuto per 6 mesi consecutivi, fino ad aprile. Quella attuale sembra la contrazione intermedia che abbiamo visto anche nel 2013 e nel 2017.
Nothing goes up in a straight line. #bitcoin has gone up 6 months in a row, until this month. This looks like the mid-way dip that we also saw in 2013 and 2017. pic.twitter.com/uaCn9GCHGI
— PlanB (@100trillionUSD) April 23, 2021
Per avvalorare la propria affermazione, l’analista include nel tweet anche un grafico dei movimenti di Bitcoin durante i precedenti bull market, avvenuti a seguito degli halving che si sono verificati nel 2012, 2016 e 2020, mostrando i mercati rialzisti che sono seguiti nel 2013, 2017 e 2020-2021.
Nel grafico si vede come anche nelle precedenti bull run si sia assistito a crolli improvvisi:
- nel 2013, dopo una fase rialzista, il prezzo di Bitcoin è crollato del -75% per poi tornare a crescere significativamente;
- di nuovo, dop0 un lungo periodo di crescita, a settembre 2017 Bitcoin ha subito un calo di circa il -40%, per poi tornare a raggiungere nuovi massimi storici pochi mesi più tardi.
Dunque il recente crollo, apparentemente catastrofico, di Bitcoin, secondo l’analista, non dovrebbe preoccupare gli investitori, in quanto sarebbe perfettamente in linea con quelli avvenuti durante i cicli rialzisti precedenti.