Bitcoin: un processo potrebbe smascherare Satoshi Nakamoto

Bitcoin: un processo potrebbe smascherare Satoshi Nakamoto

Una lite famigliare finita in processo potrebbe smascherare chi è veramente Satoshi Nakamoto, colui che ha creato la criptovaluta Bitcoin.
Bitcoin: un processo potrebbe smascherare Satoshi Nakamoto
Una lite famigliare finita in processo potrebbe smascherare chi è veramente Satoshi Nakamoto, colui che ha creato la criptovaluta Bitcoin.

Una lite famigliare, che ora si è trasformata in un agguerrito processo, potrebbe smascherare l’uomo più misterioso e forse più ricco al mondo. Stiamo parlando di colui che ha creato la regina delle criptovalute Bitcoin, Satoshi Nakamoto. C’è già chi rivendica l’identità del genio che ha pensato e realizzato questa crypto. Scopriamo insieme tutti i dettagli della vicenda che, in fin dei conti, sembra una soap opera a tutti gli effetti.

 

Bitcoin: un processo in Florida potrebbe rivelare l’identità del creatore della crypto

È in Florida che si sta svolgendo la disputa del secolo tra la famiglia del povero defunto David Kleiman e l’uomo d’affari ed ex socio Craig Wright. Nulla di strano all’apparenza se dovessimo descrivervi la causa legale con la quale la famiglia di Kleiman rivendicherebbe al partner in affari di dividere con loro i guadagni. Se non che quest’ultimo, ovvero Wright, potrebbe essere colui che ha inventato e creato Bitcoin.

Più volte l’uomo ha rivendicato di essere lui il padre della regina delle criptovalute, ma a questa sua affermazione è sempre seguita la smentita della comunità di Bitcoin. Al contrario, se quanto dice l’uomo fosse vero, staremmo parlando, niente po’ po’ di meno che, di Satoshi Nakamoto.

Non c’è verso di placare la furia dei famigliari di Kleiman che, come hanno più volte dichiarato, faranno di tutto per smascherare la vera identità di Wright e dimostrare che i due, non solo inventarono Bitcoin, ma erano partner in affari. Ciò vorrebbe dire assicurarsi una somma in denaro da capogiro da spartirsi in famiglia. Nondimeno i legali dell’accusato sostengono che il loro assistito non abbia mai avuto nulla a che fare con il Kleiman. A conferma di questo è arrivata anche la dichiarazione, che suona come certezza, dell’avvocato Andres Rivero: “Riteniamo che la corte sarà in grado di verificare che non c’è nulla che attesti una partnership“.

Attendiamo lo sviluppo di questa vicenda legale con la consapevolezza che, in un modo o nell’altro, tanta attenzione sulla crypto porterà ancora in alto la quotazione di Bitcoin.

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Pubblicato il
15 nov 2021
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