Secondo la Bank of England Bitcoin sarebbe “senza valore”. Parole dure quelle della Banca d’Inghilterra nei confronti della regina delle criptovalute, soprattutto in un momento storico dove l’inflazione, proprio nel Regno Unito, ha raggiunto il suo massimo da 10 anni. Vecchie parole riproposte con termini nuovi? Ancora una volta si ribadisce il concetto tale per cui chi investe in criptovalute deve essere disposto a perdere tutto. Perché questa convinzione? Lo ha spiegato proprio la Bank of England in un articolo pubblicato sul suo blog ufficiale pochi giorni fa:
Su cosa si basa il prezzo di Bitcoin? È solo un mucchio di codici che esiste solo nel cyberspazio. Non è sostenuto dallo Stato. Non c’è ricorso a un’autorità centrale. Non c’è nessun asset sottostante, nessun flusso di reddito. C’è solo la cosa in sé. Ma questo significa che non ha alcun valore intrinseco? Il codice su cui si basa Bitcoin gli conferisce un valore di scarsità.
La scarsità di Bitcoin potrebbe renderlo inutile
Un concetto tanto semplice quanto impegnativo da mandar giù quello che si sviluppa lungo tutto l’articolo pubblicato dalla Bank of England. Un’accusa profonda a Bitcoin e a tutto il mondo crypto. Un boccone amaro che non è sicuramente condiviso da investitori e moderni trader.
L’idea che la scarsità di Bitcoin potrebbe rendere, essa stessa, inutile la crypto è il seguito del concetto espresso da Thomas Belsham, della divisione Stakeholder e Media Engagement della Bank of England. Secondo lui la regina delle criptovalute non soddisferebbe molti requisiti indispensabili a una valuta rendendola così estremamente volatile:
Verranno creati solo 21 milioni di Bitcoin. E questo potrebbe valere qualcosa. Questa scarsità è il motivo per cui alcune persone chiamano Bitcoin “oro digitale“. Ma la scarsità stessa su cui si basa Bitcoin potrebbe anche essere la sua rovina. La sua scarsità potrebbe persino, in ultima analisi, rendere Bitcoin inutile.
Chi investe dovrebbe essere pronto a perdere tutto
Ovviamente il concetto espresso da Belsham porta a un’unica certezza che la Banca d’Inghilterra vorrebbe attenzionare: chi investe in Bitcoin deve essere pronto a perdere tutto. Anche in questo caso si fa riferimento alla scarsità di Bitcoin e al fatto che oggi sia stato minato il 90% della criptovaluta disponibile. Ovviamente l’ultimo 10% si ipotizza finirà intorno al 2140, ma resisterà la struttura fino ad allora?
La semplice teoria dei giochi – continua Belsham – ci dice che un processo di induzione all’indietro dovrebbe, in realtà, a un certo punto, indurre i soldi intelligenti a uscire. E se ciò accadesse, gli investitori dovrebbero davvero essere preparati a perdere tutto.