È bastato l’ allarme di mercoledì scorso ad opera della Securities and Exchange Commission a far crollare di oltre il 10 per cento il valore del Bitcoin . Secondo la commissione c’è l’effettivo rischio per gli investitori di incappare in soggetti che agiscono come cambi valuta quando in realtà non hanno alcuna autorizzazione ad operare . “Lo staff della SEC teme che molte piattaforme di trading online appaiano agli investitori come mercati registrati SEC e regolamentati quando non lo sono. Molte piattaforme si riferiscono a se stesse come Exchange, che possono dare l’impressione agli investitori che siano regolati o rispettano gli standard normativi di una borsa valori nazionale”.
A poche ore dall’annuncio l’andamento della cripto valuta ha subito uno scossone, con vendite in forte salita. La paura di una eccessiva svalutazione ha portato il mercato a “liberarsi” di grandi quantità di Bitcoin tanto da portare il suo valore dapprima a 9500 dollari, e perdendo successivamente ulteriori mille dollari di valore. Ben al di sotto rispetto agli oltre 10mila dollari su cui viaggiava da diverse settimane.
Lo spauracchio di una super svalutazione , come già accaduto a febbraio quando il Bitocoin era crollato ai 6mila dollari è durato per la verità relativamente poco. Già nel weekend infatti è ricominciata la ripresa e al momento la valutazione supera i 9600 dollari. Quel che è evidente è però la volatilità delle cripto monete, riconfermata dal recente andamento altalenante.
Nel frattempo la SEC si sta occupando di sanare le situazioni più gravi e fraudolente. Come quelle che riguardano le ICO (initial coin offering). Una recente ricerca ha messo in luce che tra il 2015 e il 2017 oltre il 10 per cento delle ICO analizzate a livello mondiale (372 operazioni) sono state afflitte da furti e cyber attacchi (i picchi di moneta virtuale rubata avrebbe toccato picchi mensili di 1,5 milioni di dollari). Il tutto auspicando la tanto desiderata regolamentazione da parte dei governi centrali.
C’è chi però ritiene che proprio la “libertà” da un’eccessiva regolamentazione e una certa autonomia soprattutto dalla dipendenza dalle banche centrali sia la vera forza del Bitcoin . Tra questi c’è l’ex consigliere di Trump e giornalista Steve Bannon che una recente conferenza a Zurigo ha affermato: “le criptovalute, e la tecnologia blockchain che c’è dietro di loro, daranno nuovo potere. Il movimento populista, abilita le aziende e abilita i governi ad allontanarsi dalle banche centrali che deturpano la vostra moneta e fanno pagare gli stipendi degli schiavi (…) Prendiamo il controllo delle banche centrali. Questo ci darà di nuovo potere”.
Nel frattempo c’è da risolvere un altro annoso problema che potrebbe far precipitare di nuovo il valore della cripto moneta: si tratta della minaccia dei virus miner . Un recente attacco avrebbe messo sotto scacco ben 500mila computer in un solo giorno, “schiavizzando” macchine altrui e mettendole al lavoro per la produzione di Bitcoin.