Mentre qualcuno nel continente americano promuove Bitcoin a moneta di corso legale (è il caso di El Salvador), qualcun altro frena gli entusiasmi: in Messico, il numero uno della banca centrale (Banxico) Alejandro Diaz de Leon, ha definito la crypto al pari di uno strumento di scambio, di baratto, anziché qualcosa di equiparabile a una valuta fiat come il peso. Riportiamo di seguito la sua dichiarazione in forma tradotta.
Per chiunque riceva Bitcoin in cambio di un bene o di un servizio, crediamo che la transazione sia più simile a un baratto, poiché la persona sta cambiando un bene per un altro, non un bene per moneta reale. Nel tempo, la moneta è evoluta diventando quella fiat emessa dalle banche centrali. Bitcoin è più nella dimensione dei metalli preziosi che non qualcosa di corso legale da impiegare nel quotidiano.
Bitcoin? Un mezzo di scambio per il numero uno di Banxico
Il perché è motivato anzitutto dalla volatilità della criptovaluta, soggetta a importanti variazioni di prezzo in breve tempo, come abbiamo avuto modo di osservare anche negli ultimi giorni. Un’incertezza che andrebbe inevitabilmente a ripercuotersi sul potere d’acquisto dei cittadini in caso di una istituzionalizzazione di BTC. Nulla di nuovo, in verità, è ciò che fino ad oggi ha reso l’asset appetibile agli occhi di chi fa trading con finalità di speculazione.
Le persone non vorranno che il loro potere d’acquisto, i loro stipendi, crescano o diminuiscano del 10% da un giorno all’altro. Non vorranno la volatilità in cambio del potere d’acquisto. In questo senso, non garantisce un’adeguata salvaguardia del valore.
Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, il prezzo di Bitcoin si attesta a 46.253 dollari (fonte CoinDesk), sostanzialmente stabile rispetto a ieri, ma in forte calo rispetto a pochi giorni fa quando è arrivato a sfiorare i 53.000 dollari. Lontano il record storico di metà aprile a oltre 64.000 dollari.