Bitcoin continua a far discutere, tra chi lo ritiene il male assoluto, chi la più grande opportunità del momento, chi crede che sia una bolla pronta ad esplodere e chi invece la più grande rivoluzione economica del secolo. Tra le fila di coloro che, pur essendone stato affascinato in un primo momento, ora non sembrano credere troppo nelle potenzialità di Bitcoin c’è l’economista Nassim Taleb, divenuto noto per il suo libro del 2007 “The Black Swan”, in cui prediceva una possibile pandemia come quella attualmente in corso.
Vediamo quale è il punto di vista sul Bitcoin, non troppo incoraggiante, del saggista e ricercatore di origine libanese.
Bitcoin: una trovata volatile
Taleb definisce Bitcoin una “trovata volatile” e lo ha paragonato allo schema Ponzi, la truffa piramidale basata su un modello economico di vendita truffaldino ideato da Charles Ponzi, che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi “investitori”, a loro volta vittime della truffa.
In meno di 2 settimane Bitcoin ha perso circa il –26% del suo valore, facendo registrare forse il peggior calo dell’ultimo anno: il 14 aprile, la criptovaluta più popolare ha raggiunto un prezzo record di 64.339 dollari, per poi crollare domenica 25 aprile a 47.777 dollari di valore unitario.
Una drammatica perdita di valore che conferma, secondo Nassim Taleb, che Bitcoin è troppo volatile per essere una valuta efficace sulla quale focalizzare i propri investimenti e sicuramente non può rappresentare una protezione sicura contro l’inflazione. Taleb sottolinea con forza che fondamentalmente non c’è connessione tra inflazione e Bitcoin.
Nessuna. Voglio dire, puoi avere iperinflazione e Bitcoin che vanno a zero. Non c’è connessione tra i due.
Taleb, addirittura, paragona la criptovaluta più nota e discussa al noto schema di truffa piramidale.
Qualcosa che si muove del 5% al giorno, del 20% in un mese, su o giù, non può essere una valuta. È qualcos’altro.
Dichiara Taleb, definendo Bitcoin un “trucco” e un “gioco“.
Inizialmente, fa sapere Taleb, anche lui si era interessato a Bitcoin, acquistandone persino alcune unità, poi però lo scorso febbraio sembra aver deciso di vendere le sue criptovalute a causa della loro volatilità.
L’ho comprato… non ero disposto ad avere un apprezzamento del capitale, ma volevo avere un’alternativa alla valuta fiat emessa dalle banche centrali: una valuta senza Governo. Ho capito che non era una valuta senza un Governo. Era pura speculazione. È come un gioco, (…) Voglio dire, puoi creare un gioco e chiamarlo valuta.
Ma Teleb si spinge oltre e consiglia:
Se vuoi proteggerti dall’inflazione, compra un pezzo di terra. Coltiva, non lo so, olive. Avrai olio d’oliva. Se il prezzo crolla, avrai qualcosa.
La migliore strategia per gli investitori è possedere cose che produrranno rendimenti in futuro. In altre parole, puoi usare soldi veri che provengono dall’azienda.
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