In questi giorni il valore di mercato del Bitcoin ha superato quota 2000 dollari americani , un record che non ha precedenti e che gonfia le speranze di chi considera la raccolta di BTC come una nuova “corsa all’oro” in un mondo finanziario soggetto a mille crisi e ragioni di instabilità. Ma non solo di BTC vive l’ hype sulle criptomonete, sebbene non manchino i critici e chi fa notare che, in fondo, le monete virtuali valgono (ancora) ben poca cosa rispetto a risorse finanziarie più concrete e tradizionali.
Lo storico passaggio dei 2000 dollari di valore è stato registrato dai principali servizi di cambio in BTC come Coinbase e Kraken, mentre il valore di mercato totale dei Bitcoin oggi in circolazione si attesa sui 32 miliardi di dollari e oltre. Se qualcuno avesse convertito 100 dollari USA in Bitcoin sette anni fa, all’inizio dell’avventura della criptovaluta, oggi sarebbe un milionario con un patrimonio molto poco virtuale di circa 73 milioni di dollari.
Per arrivare al successo di oggi, il Bitcoin ha ovviamente dovuto affrontare una storia costellata da alti e bassi , incidenti di percorso e rischi di flop o crash di mercato sempre dietro l’angolo: nel 2013 l’ implosione di Mt. Gox aveva fatto temere per il futuro della criptomoneta, e la Fondazione Bitcoin – una delle entità più importanti per la gestione della tecnologia alla base della moneta virtuale – ha rischiato di finire in bancarotta .
Oltre a rendere le operazioni di mercato più imprevedibili, l’apparente fragilità di Bitcoin ha altresì favorito l’incremento delle speculazioni e l’entrata in gioco degli “squali” finanziari interessati a fare profitti con il nuovo “giocattolo” hi-tech; Bitcoin ha favorito la nascita di monete virtuali alternative, mentre l’adozione del sistema della blockchain – il “libro mastro” digitale e distribuito su cui le transazioni in BTC fondano la loro sicurezza – da parte dei colossi tecnologici tradizionali non ha fatto che favorire la popolarità del nuovo strumento finanziario.
Il mondo – e soprattutto l’Oriente – ha cominciato ad accettare Bitcoin e a irreggimentarlo con regole ben definite; i più ottimisti già parlano dei BTC come di un nuovo ” bene rifugio ” capace di surclassare l’oro come strumento per mettere gli investimenti al riparo dalle future tempeste finanziarie. C’è stato, infine, il “piccolo” incidente di WannaCry , ransomware che ha eccitato gli animi dei media tradizionali e che ha spinto molti a tutelarsi contro possibili danni facendo incetta di BTC con cui acquistare le chiavi di sblocco dei file dai cyber-criminali.
Al momento, il Bitcoin ha il vento in poppa e non si parla più dei problemi di fragilità spesso dimostrati dall’infrastruttura tecnologica della criptomoneta, un’autentica situazione di hype finanziario che favorisce anche il business delle criptomonete alternative come Ethereum, Ripple e Litecoin. Il momento per investire in monete virtuali – tramite mining crittografico o acquisti diretti online – non è mai stato più propizio.
Alfonso Maruccia