L’impatto della crisi sanitaria è stato avvertito anche in relazione all’attività dei cybercriminali. Nella prima metà dell’anno si sono organizzati in modo da far leva su nuovi usi e abitudini degli utenti: è quanto emerge dall’edizione Mid-Year del Threat Landscape Report 2020 compilato da Bitdefender. A fondo articolo il link per consultare la versione integrale del documento.
Il Threat Landscape Report 2020 di Bitdefender
Sei mesi dominati dal tema coronavirus stando a quanto emerge dall’analisi di malware, attacchi ransomware e altre tipologie di minacce informatiche in circolazione. Di seguito un riepilogo dei punti salienti emersi:
- incremento di sette volte delle segnalazioni relative ai ransomware rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
- il 40% delle email che fanno riferimento a COVID-19 sono in realtà spam;
- il 55,73% delle minacce indirizzate a reti o dispositivi IoT si basano su attacchi di port-scanning;
- sono stati in particolare i dispositivi Android a finire nel mirino dei malintenzionati durante il periodo più nero della crisi;
- i cybercriminali si sono concentrati più sul social engineering che non sulla creazione di malware sofisticati.
Altri due temi caldi per la diffusione di codice maligno e truffe sono risultati essere quelli legati ai viaggi (le misure restrittive li hanno di fatto impediti per diverso tempo) e agli incontri online con raggiri indirizzati agli utenti delle applicazioni di dating e campagne di spam mirate messe in campo durante i mesi dell’isolamento forzato.