A conclusione di un procedimento legale avviato nell’autunno di due anni fa, Benjamin Delo è stato condannato da una corte federale di New York. Dovrà rispettare 30 mesi di libertà vigilata, ma senza alcun periodo di detenzione domiciliare. Uno dei tre co-fondatore di BitMEX è stato ritenuto responsabile di violazione del Bank Secrecy Act, la legge d’oltreoceano che impone le linee guida per il contrasto al riciclaggio. Questa la breve dichiarazione rilasciata dal portavoce del team che lo ha rappresentato in tribunale.
Ben è lieto di poter finalmente concludere questa vicenda. Non vede l’ora di poter concentrare nuovamente il proprio tempo e la propria energia al suo impegno filantropico.
Libertà vigilata per Benjamin Delo, co-fondatore BitMEX
L’accusa rivolta nei suoi confronti, così come per un altro co-fondatore Arthur Hayes (per lui due anni di libertà vigilata e sei mesi di detenzione domiciliare), è di aver evaso i requisiti statunitensi contro il riciclaggio del denaro
attraverso l’attività condotta dalla piattaforma. Nei mesi scorsi, si sono dichiarati entrambi colpevoli, rischiando fino a cinque anni di reclusione.
All’inizio del mese scorso, entrambi (così come il terzo co-fondatore Samuel Reed) hanno accettato di pagare una sanzione per chiudere una vertenza con il Dipartimento di Giustizia e l’agenzia CFTC, sempre per i fatti di cui sopra. I tre hanno versato in totale una cifra che si attesta a 30 milioni di dollari.
I vertici dell’organigramma sono cambiati in seguito all’esplosione del caso, con la nomina del nuovo CEO Ivo Sauter avvenuta all’inizio di quest’anno. Oggi, la piattaforma di BitMEX processa quotidianamente transazioni per una media pari a 1,68 miliardi di dollari.
Nel nostro paese ha all’attivo un contratto di sponsorizzazione con il Milan. Nelle scorse settimane ha inoltre lanciato il servizio Spot Exchange che permette di effettuare scambi su sette coppie di criptovalute.