JP Morgan ha alzato la posta in gioco. Se prima pensava che Bitcoin potesse superare di poco i 100 mila dollari, ora prevede che la sua quotazione a lungo termine raggiungerà i 150.000 dollari. Un prezzo di scambio che gli strateghi della banca hanno individuato nonostante ritengano che il valore attuale sia troppo caro rispetto a quello effettivo. Attualmente dovrebbe aggirarsi intorno ai 38.000 dollari. Si tratta di una sopravvalutazione di circa il 13%.
Questi calcoli sono un diretto risultato della volatilità di Bitcoin che risulta essere quattro volte più alta di quella dell’oro. Secondo queste specifiche analisi, se tale volatilità si riducesse a tre volte il “fair value” schizzerebbe a 50.000 dollari circa. Ecco cosa afferma il rapporto:
La sfida più grande per il bitcoin in futuro è la sua volatilità e i cicli di boom e bust che ostacolano un’ulteriore adozione istituzionale. Questa posizione mostra in primo luogo l’incapacità di capire cosa porta molte persone e istituzioni alle risorse digitali e alle criptovalute.
Bitcoin sopravvalutato è un errore di valutazione
Quindi, secondo gli analisti della banca JP Morgan potremmo vedere nel lungo termine un Bitcoin in risalita fin verso i 150.000 dollari di quotazione. Tuttavia, ciò che ha stonato nel rapporto della banca riguarda il suo valore attuale che, secondo gli esperti, sarebbe sopravvalutato. Alcuni analisti, favorevoli a Bitcoin, hanno definito tale affermazione un mero errore di valutazione. Questo perché individua la volatilità di Bitcoin come una debolezza. Ecco come ha spiegato questa posizione Leah Wald, CEO di Valkyrie Investments:
Il principale difetto nell’argomento di JPMorgan contro la resilienza del bitcoin è che la volatilità ostacolerà un’adozione più ampia. Questa posizione mostra in primo luogo l’incapacità di capire cosa porta molte persone e istituzioni alle risorse digitali e alle criptovalute.
Nondimeno, il rapporto JP Morgan arriva in un momento particolarmente arduo per le criptovalute che sembrano essere sempre più correlate con le azioni tradizionali. Per Bitcoin questa situazione mette in discussione il suo status storico come asset non correlato.
Comunque, nonostante questo periodo altalenante fatto di sali e scendi, Wald sembra essere ottimista nei confronti dell’andamento di Bitcoin:
Quando si esaminano le metriche – inclusi gli indirizzi di portafoglio attivi, che sono ancora ben al di sopra di dove si trovavano durante l’inverno delle criptovalute, la quantità di bitcoin che si sposta dagli scambi, che continua a crescere ed è spesso un indicatore del fatto che i trader esperti ritengono che il mercato si sposterà più in alto, e la parata apparentemente infinita di investimenti di venture capital annunciati nello spazio – rimaniamo fermamente rialzisti.