Velocità e privacy sono le carte che BitTorrent intende giocare per promuovere la sua tecnologia Sync tra consumatori finali e professionisti in cerca di un prodotto pensato per condividere e sincronizzare i propri documenti senza dover transitare su un server remoto . Dopo il debutto ufficiale avvenuto nel 2013 , il software si avvia a terminare la fase sperimentale e nel 2015 con il rilascio della versione 2.0, cui corrisponderà anche una serie di novità sul piano delle funzioni e pure dell’offerta commerciale.
Le premesse sono le stesse dell’esordio: Sync non prevede il passaggio su un server remoto, conservato in un datacenter, per effettuare lo spostamento o la sincronizzazione di file di grandi dimensioni, pertanto non si corrono rischi particolari per quanto attiene la riservatezza dei propri dati . Inoltre, precisa BitTorrent, non ci sono limiti alla quantità di dati che si possono far circolare tra i propri PC e dispositivi connessi tramite Sync e l’unico collo di bottiglia alla velocità di trasferimento è costituito dall’ampiezza di banda della connessione su cui transitano i dati.
La release 2.0 vedrà poi anche il debutto della versione Pro a pagamento (40 dollari l’anno, fermo restando l’ approccio freemium ), che offrirà in cambio funzioni avanzate pensate soprattutto per grossi gruppi di lavoro, aziende e professionisti che si ritrovino ad amministrare grandi volumi condivisi. In questi contesti diviene decisivo poter controllare in modo dettagliato i permessi di lettura e scrittura sul singolo file, così come monitorare cosa succede per opera di chi sugli archivi: inoltre, gli account Pro avranno una marcia in più per quanto attiene la sincronizzazione e la coerenza dei dati tra dispositivi fissi e mobile in modo tale da offrire prestazioni adeguate a un contesto in cui la collaborazione è decisiva.
A tal proposito ci saranno anche due altre novità che debutteranno successivamente alla release 2.0, una riguardante la replica degli archivi e l’altra il mondo mobile. Nel primo caso si tratta di una funzione pensata per gli admin impegnati a replicare interi archivi su server differenti (magari per rilasciare un servizio sul server pubblico trasferendolo dal server di sviluppo e test), mentre nel secondo caso si parla dell’ invio di file particolarmente pesanti dai dispositivi mobile come smartphone e tablet verso qualsiasi destinazione . In passato era stato mostrato un esperimento simile che sfruttava già il protocollo Sync: in questo caso però BitTorrent promette funzionalità interoperabili tra diversi sistemi operativi, tra cui sicuramente iOS, Android e Windows Phone.
Luca Annunziata