Dopo aver introdotto il protocollo uTP con la seconda “main release” del client uTorrent , BitTorrent Inc. ha ora deciso di rilasciare il codice C++ alla base del suddetto protocollo sotto licenza open source MIT . I test iniziali sono stati incoraggianti, annuncia la società fondata da Bram Cohen, e la speranza è che anche la concorrenza adotti uTP quanto prima. Ma la concorrenza non è granché d’accordo e tiene sotto stretta osservazione il nuovo nato della fucina BT.
La sigla UTP sta per “micro torrent protocol”, e identifica uno standard di trasporto dei pacchetti di dati alternativo al tradizionale TCP propagandato come “network-consapevole”: parlando in linea teorica, l’impiego di uTP dovrebbe permettere al client BT di regolare automaticamente la banda occupata dallo scambio di dati in relazione alla congestione di traffico sia in locale (es. tra il PC e il router domestico) che a livello di ISP.
BitTorrent Inc. sostiene che uTP è in grado di migliorare l’esperienza utente e contemporaneamente (ma solo come “effetto secondario”) la gestione degli scambi su rete BT da parte dei provider: una regolazione più intelligente del traffico, con rallentamenti e accelerazioni laddove necessario dovrebbe garantire velocità di download/upload superiori, mentre gli ISP si potrebbero vedere sollevati dall’ingrato compito di filtrare o bloccare i pacchetti del P2P senza alcun bisogno di violare i principi della net neutrality .
Nelle intenzioni di BT Inc., il rilascio del codice di uTP sotto licenza open dovrebbe servire da volano per l’adozione del nuovo protocollo da parte del resto della community BitTorrent. “uTP rappresenta un approccio intelligente alla gestione delle congestioni di rete – ha dichiarato la portavoce di BitTorrent Jenna Broughton – e siamo confortati dai primi risultati ottenuti da test indipendenti così come da quelli interni, i quali indicano che uTP non degrada le velocità di download e può in effetti essere più veloce”.
La dichiarazione di Broughton arriva in risposta alle critiche di alcuni utenti BitTorrent a cui il passaggio da TCP a uTP con uTorrent 2.0 non ha fatto esattamente benissimo , con le velocità degli scambi degradate sensibilmente dopo lo switch imposto da BT Inc. In quanto all’adozione industriale che la società spera di raggiungere con il suo nuovo protocollo, infine, la strada sembra tutta in salita: gli sviluppatori di Vuze (ex-Azureus) dicono di voler osservare la sua evoluzione e poi decidere di conseguenza, mentre da altre parti si sottolinea come nel destino di uTP ci sia un cammino lento e niente affatto tranquillo verso la popolarizzazione e l’implementazione di massa.
Alfonso Maruccia