Quando alla fine degli anni ’70 il genio creativo di Brian Eno concepì Music for Airports, coniando allora il termine ambient a cui tutt’oggi facciamo riferimento per definire una ben precisa tipologia di musica, lo fece con l’intento dichiarato di creare una composizione in grado riempire e avvolgere lo spazio (e il tempo) in modo non invasivo, in quel caso specifico le sale d’attesa degli aeroporti. Sulla stessa lunghezza d’onda il progetto messo in campo da Microsoft in collaborazione con Bjork.
L’IA di Microsoft e la voce di Bjork per Kórsafn
L’artista islandese ha concesso al gruppo di Redmond la possibilità di pescare a piene mani dalle proprie registrazioni degli ultimi 17 anni, in particolare quelle che includono cori e vocalizzi. Sfruttando poi un’intelligenza artificiale appositamente istruita (la stessa già impiegata lo scorso anno dall’artista Julianna Barwick con finalità del tutto simili), il sistema analizza in tempo reale le immagini catturate da una videocamera puntata sull’ambiente esterno per interpretare le condizioni meteo: cielo sereno, nuvoloso, pioggia, neve e così via.
In base a ogni possibile scenario e tenendo conto della posizione del sole lungo l’arco della giornata nonché di elementi come uccelli o aerei in volo, gli algoritmi stabiliscono quale file selezionare e con quali modalità farlo ascoltare, generando di volta in volta uno spettro audio differente, arrivando così a riprodurre un’infinità di variazioni. È in questo modo che prende vita l’installazione Kórsafn (significa “archivio corale” in islandese) ospitata dal salone d’ingresso dell’hotel Sister City a Manhattan.
Chi non ha la possibilità di visitare la location newyorkese di persona può sempre puntare il proprio browser sul sito ufficiale di Kórsafn e ascoltare in diretta streaming ciò che sentono gli ospiti di Sister City dall’altra parte dell’oceano.