Il fatto che BlackBerry abbia scelto per il 2016 di sfornare nuovi dispositivi animati da Android non significa che il sistema operativo di casa, BB10, venga accantonato: l’azienda canadese ha tenuto a precisarlo con un post nel quale ribadisce tutto il proprio impegno nei confronti del proprio OS mobile.
A costringere BlackBerry ad intervenire, le funeste previsioni inferite dalla stampa a partire dalle dichiarazioni rilasciate dal CEO dell’azienda John Chen sotto i riflettori del CES di Las Vegas: il dirigente, nei giorni scorsi, aveva prospettato per il 2016 l’avvento di uno smartphone Android, forse due, ripercorrendo la strada tracciata con BlackBerry Priv. Gli osservatori non avevano esitato a interpretare l’anticipazione come un segnale dell’intenzione di archiviare BB10 e i suoi tiepidi risultati , con l’azienda canadese pronta a tentare di combattere con il resto dei produttori che si appoggiano al sistema operativo di Google differenziandosi con le proprie soluzioni dedicate alla sicurezza.
Il fatto che Blackberry stia concentrando la proprie energie su diversi segmenti di mercato, dai dispositivi Android all’automotive di QNX, non significa che rinunci a coltivare il proprio sistema operativo mobile, e se è vero che BlackBerry svilupperà un altro dispositivo Android nel corso del 2016, rassicura Chen, è altresì previsto che l’azienda continui ad investire su BB10. “BlackBerry 10 è tutt’altro che morto” avverte Chen, invitando i sostenitori consumer e aziendali del sistema operativo a confidare in un 2016 di novità e miglioramenti sul fronte della sicurezza e delle privacy.
Se la tabella di marcia è ancora in via di definizione, il CEO anticipa che la prossima versione dell’OS, la 10.3.3, godrà della certificazione NIAP, in aderenza ai suoi rigidi standard per soddisfare le esigenze di sicurezza di utenti privati e della pubblica amministrazione, mentre la 10.3.4 poterà con sé “anche altri miglioramenti sul fronte della sicurezza”. Nessuna parola in merito a nuovi dispositivi BB10, né per il 2016 né per orizzonti temporali più lontani: gli osservatori non si mostrano troppo stupiti .
Gaia Bottà