Il blocco avvenuto nei servizi forniti da RIM nella prima metà da ottobre potrebbe costare caro all’azienda canadese : se in Italia se n’è parlato ma la cosa sembra non aver avuto sviluppi effettivi, negli Stati Uniti e in Canada l’ipotesi della class action sembra sempre più probabile.
Non è bastato il “contentino” offerto da RIM per cercare di sedare il malcontento mondiale dei suoi utenti: 100 dollari di app non sono stati giudicati sufficienti come risarcimento del danno subito, così mercoledì nella Corte federale di Santa Ana, California, e nella Quebec Superior Court, sono state presentate due azioni legali per conto di tutti gli utenti Blackberry statunitensi e canadesi in possesso del servizio al momento della comparsa del problema. Le accuse sono: inadempimento del contratto, negligenza e “ingiusto arricchimento”.
Se l’azione legale diventasse una class action , questa coinvolgerebbe 2,4 milioni di cittadini nel solo stato della California , arrivando probabilmente a più di dieci milioni in tutto il territorio statunitense.
Da RIM ancora nessun commento ufficiale : BBC riporta che l’azienda canadese sembra non aver avuto ancora comunicazione ufficiale delle azioni legali e che ha ribadito che “risponderanno formalmente sul merito quando sarà necessario”. Un analista di Informa Telecom & Media ha dichiarato che secondo le loro stime RIM potrebbe trovarsi una richiesta di risarcimento di 18 milioni di euro . Non una grande cifra, comparata con le loro entrate. “Il danno più grande sarà per l’immagine dell’azienda e potrebbero volerci anni per risanarlo. Fossi al posto di RIM – conclude l’analista – metterei fine alla questione risarcendo rapidamente gli utenti”.
Elsa Pili