Blackberry continua a registrare numeri negativi nella sua ultima trimestrale e, anche se si tratta di cifre molto migliori rispetto al recente passato, le fanno chiudere l’anno fiscale con una perdita di 5,8 miliardi di dollari .
L’azienda che ha mutuato il suo nome dal prodotto di punta, Blackberry, continua ad annaspare, ma quantomeno sembra stia trovando il modo per iniziare a galleggiare in attesa del salvagente: la vera novità dell’ultima trimestrale della canadese è che la perdita, che comunque c’è stata, è risultata di dieci volte inferiore al periodo precedente .
Nell’ultimo trimestre, infatti, ha registrato un fatturato di 976 milioni di dollari che, pur essendo meno 64 per cento rispetto ai 2,7 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso, ha generato una perdita pari a 423 milioni di dollari, molto meno rispetto ai 4,4 miliardi di dollari del precedente periodo.
Il CEO John Chen, anche per questo, ha espresso ottimismo e ha detto di essere “compiaciuto, perché il dato ben rappresenta la riorganizzazione delle operazioni” che gli ha permesso di raggiungere la riduzione delle spese prefissata. I mezzi con cui imboccare la risalita sono quelli su cui il nuovo CEO ha basato fin dall’inizio la sua gestione: rimpasto manageriale, ristrutturazione della struttura amministrativa, vendita delle proprietà immobiliari canadesi e la partnership con Foxconn .
Sul lato dei device, sono principalmente due i prodotti con cui conta di risalire BlackBerry: Z3, frutto della collaborazione con il produttore cinese e l’annunciato Q20, presentato al Mobile World Congress di Barcellona e dispositivo che intende incarnare la continuità con il design classico di BlackBerry, la tastiera fisica incorporata in primis.
Senza seguire la moda dei dispositivi completamente touchscreen, d’altronde, la tastiera hardware dei suoi decvice mobile sembra essere d’altronde il marchio su cui BlackBerry vuole continuare a puntare, come dimostra l’intenzione di riproporre BlackBerry Bold, un device già portato sul mercato nel 2011, e la causa portata avanti nei confronti di Typo, azienda che produce tastiere hardware da collegare ad iPhone e contro cui ha già ottenuto un’ingiunzione preliminare per presunta violazione brevettuale.
Claudio Tamburrino