BlackBerry non è paga: dopo aver ottenuto un risarcimento da 860mila dollari da Typo, azienda che ha costruito un business sulla vendita di cover per iPhone dotate di una tastiera fisica, la canadese torna alla carica.
BlackBerry sottolinea che “i design della propria tastiera fisica sono stati riconosciuti dalla stampa e dal pubblico come un’icona e come un elemento capace di differenziare i suoi prodotti sul mercato”: non ci sarebbe dunque spazio per coloro che ne replicassero le caratteristiche, mettendole a disposizione di utenti di prodotti votati esclusivamente al touch. Per questo motivo BlackBerry aveva denunciato nel 2014 Typo Products, per aver abusato dei brevetti che descrivono le tecnologie, le funzioni e il design dei prodotti di BlackBerry nello sviluppo della propria tastiera per iPhone. La giustizia aveva bloccato le vendite di Typo e ha di recente riconosciuto a BlackBerry un risarcimento connesso agli esemplari commercializzati a dispetto dell’ingiunzione. Oggetto del contendere era solo la prima versione della tastiera di Typo Products: l’azienda aggredita da BlackBerry si era industriata per dare alla luce Typo2, un prodotto emendato, che sfuggisse alle rivendicazioni brevettuali dell’azienda canadese.
BlackBerry, però, ha ravvisato in Typo2 una “inconfondibile derivazione da Typo Keyboard” e sostiene che l’azienda abbia “di nuovo copiato numerosi design e brevetti BlackBerry”, da quelli dedicati alla retroilluminazione a quelli che descrivono le soluzioni di digitazione agevolata: per questo motivo, descrivendo nei dettagli le analogie e chiamando a testimonianza le recensioni e le osservazioni della stampa, impietose nel mettere a confronto la protesi per iPhone con la tastiera di BlackBerry, è tornata a denunciare Typo Products.
La canadese osserva come la tastiera sia pubblicizzata come “una soluzione per ottenere i vantaggi del design della tastiera di BlackBerry pur usando iPhone, cercando di sottrarre a BlackBerry la sua stessa base d’utenza” e sostiene che Typo “ha provocato e continuerà probabilmente a creare confusione, a generare errori e a ingannare il consumatore riguardo alla fonte e alle origini dei loro prodotti e sta probabilmente suggerendo l’esistenza di una sponsorizzazione, una connessione o un’associazione tra BlackBerry e l’azienda, i prodotti e le sue attività commerciali”: in sostanza si tratterebbe di un attentato alla sua reputazione e al suo primato fra i produttori che ancora credono nei tasti fisici . Per questo BlackBerry chiede una nuova ingiunzione che stabilisca il blocco delle vendite sul territorio statunitense, unitamente a un risarcimento ancora da fissare.
Gaia Bottà