Waterloo (Canada) – Un accordo extra-giudiziale ha messo fine alla telenovela RIM / NTP a tutto beneficio dei numerosi utenti di BlackBerry , che per diversi mesi hanno temuto persino la chiusura tout court del servizio.
Research in Motion – produttrice del celebre BlackBerry – era stata denunciata da NTP per aver utilizzato alcuni suoi brevetti. La Corte federale di Richmond, che si occupa del caso, sembrava ormai prossima a comminare una condanna miliardaria nei confronti di RIM, ma l’ultimo colpo di scena si è consumato nei giorni scorsi. RIM ha accettato di pagare al suo “nemico” ben 612,5 milioni di dollari per disporre di una licenza perpetua sulle sue tecnologie, integrate nello smartphone.
“Siamo soddisfatti per aver raggiunto un accordo amichevole con RIM. Crediamo che questo sia nei migliori interessi per entrambe le parti, compreso il Governo statunitense e gli utenti americani”, ha dichiarato in un comunicato ufficiale Donald Stout, co-fondatore di NTP.
Come sempre, in ballo non c’erano principi ma brevetti, dunque dollari: nel marzo 2005 era stato raggiunto un accordo sui 450 milioni, ma non se ne fece nulla perché entrambe le parti avevano pensato di poter giocare altre carte. NTP aveva nicchiato, RIM aveva iniziato lo sviluppo di una soluzione software alternativa per la sua piattaforma – poi presentata nel febbraio scorso.
Ma a premere verso una soluzione ora ha avuto un peso anche il fatto che nelle ultime settimane l’ufficio americano dei brevetti, lo USPTO , aveva invalidato due dei diversi brevetti rivendicati NTP: sebbene questo non influisca direttamente sulla querelle legale, è assai probabile che abbia reso più morbida la posizione dell’azienda.
“Anche se RIM rischia di sborsare denaro per licenze riguardanti brevetti che potrebbero essere invalidati in futuro, la causa stava spaventando i clienti e di conseguenza ridimensionando gli introiti”, ha dichiarato Kevin Burden, analista di IDC . “Quindi probabilmente sono soldi spesi bene; è senza dubbio una barcata di dollari per qualcosa che potrebbe non valere niente, ma un’ottima mossa se riesce ad eliminare le nuvole dal futuro di RIM”.
Dario d’Elia