Ieri la Tokyo Stock Exchange, principale borsa valori nipponica e terza al mondo per importanza, è stata affossata da un problema hardware: si è trattato del peggiore blackout nella storia dell’indice, tale da impedire per l’intera giornata qualsiasi tipo di transazione.
Un problema hardware blocca la Tokyo Stock Exchange
A provocare lo scivolone il malfunzionamento di un sistema progettato in collaborazione con Fujitsu, battezzato Arrowhead. I tentativi di avviare un’infrastruttura di backup in modo da garantire l’operatività di TSE non sono andati a buon fine. Questa la breve dichiarazione affidata alla redazione di Bloomberg e attribuita a Takeo Tanaka, portavoce della società che si scusa per quanto accaduto.
Ci scusiamo per ogni inconveniente provocato alle parti interessate a causa di un malfunzionamento nelle componenti hardware che abbiamo fornito.
L’incidente ha provocato disservizi anche ad altri indici gestiti da Japan Exchange Group, in controllo della borsa di Tokyo: quelli di Nagoya, Fukuoka e Sapporo che fanno leva sulla stessa tecnologia messa a disposizione da Fujitsu. Di seguito il commento di Koichiro Miyahara, presidente e CEO di TSE.
Ogni responsabilità è da attribuire a noi in quanto operatore del mercato. Fujitsu è solamente un venditore che fornisce l’apparecchiatura.
Il sistema Arrowhead, introdotto nel 2010, ha resistito alla dura prova dello tsunami nel marzo 2011: nonostante le forti scosse avvertite nella capitale nipponica l’indice azionario è rimasto sempre operativo. Risalgono invece al 2012 due episodi in cui errori e glitch hanno provocato alcuni disguidi, comunque non paragonabili per impatto e durata a quello di ieri.