Vedrete cose che voi umani non potreste vorreste immaginare, repliche di replicanti nei cinema, spade laser balenare nel buio in tre dimensioni. Tutto perché i produttori hanno deciso di riportare al cinema Guerre Stellari fregiandolo della nuova tecnologia 3D, e di sfruttare il cult movie Blade Runner con un prequel e/o sequel.
Quello che succederà a Star Wars è chiaro e in parte già prestabilito: fare uscire un film al mese in versione 3D partendo da Episodio I. LucasFilm ha già annunciato che sarà nei cinema il 10 febbraio 2012 . A collaborare con la casa di produzione di George Lucas vi sarà Industrial Light & Magic , famigerata azienda nel campo degli effetti speciali digitali fondata dallo stesso regista proprio per dare vita agli effetti speciali di Star Wars. Per chi non riuscirà a sopportare l’attesa, tutta l’esalogia uscirà in versione rimasterizzata in Blu-ray nel 2011.
Il piano commerciale prevede di mettere mano non solo all’ultima trilogia della saga, ma anche a quella originale e più amata dai fan : prevedibile la bagarre che questo causerà tra gli appassionati più accalorati, e difficile non richiamare alla mente la puntata in cui i Simpson si ritrovano al cinema sottoposti ad un nuovo capitolo della saga svuotato ormai di spirito fiabesco, vivacità e passione. Per i più ottimisti , invece, l’affronto vale la possibilità di vedere se la gara con i pod che il giovane Anakin Skywalker fa su Tatooine reggerà il confronto con il volo dei draghi di Avatar o la corsa con le moto di Tron Legacy.
Oltre a Guerre Stellari, le vene dei polsi degli appassionati di fantascienza tremano anche all’ annuncio di sequel e prequel per un altro cult come Blade Runner : il film che nel nel 1982 Ridley Scott ha tratto dal romanzo di P. K. Dick “Gli androidi sognano pecore elettriche?”.
Ad acquistarne i diritti è stata Alcon Entertainment, una casa di produzione che non ha grandi titoli nella sua filmografia. “Abbiamo qualche idea, ma non possiamo ancora discuterla – ha detto il co-CEO Andrew Kosove – tuttavia posso dire che dal nostro punto di vista il tema centrale del film originale (che significa essere umano?) è oggi ancora più attuale”.
L’altro CEO dell’azienda è poi Bud Yorkin, produttore esecutivo del film di Ridley Scott: non si sa se quest’ultimo farà parte o meno del progetto. Alcon, in ogni caso, conosce il rischio che corre con il titolo che ha nelle mani: “Dobbiamo rendere giustizia alla memoria dell’originale con ognuno dei prequel o dei sequel che abbiamo in programma. Con il franchise, in ogni caso, abbiamo obiettivi di lungo periodo e stiamo esplorando concetti multipiattaforma”. Qualsiasi cosa ciò possa significare.
Claudio Tamburrino