Con la sua architettura distribuita e le sue promesse di inviolabilità, Bleep estende il proprio raggio di azione: il servizio di messaggistica e di comunicazione sviluppato da BitTorrent consolida le proprie funzioni e comincia ad accogliere anche gli utenti di dispositivi iOS.
Maturata in piena epoca Datagate per fare fronte alla tentacolare sorveglianza delle istituzioni, fondata sulla stessa rete DHT sfruttata dagli utenti dei servizi P2P e blindata da un sistema di cifratura end-to-end, dopo una fase di testing durata qualche mese Bleep era stata lanciata in una versione alpha: l’applicazione di messaggistica è stata ora rilasciata nella sua versione stabile, per utenti Windows , OS X , Android e iOS .
Nessuna registrazione è richiesta agli utenti, e il collegamento a un numero di telefono o a una email è opzionale: basta uno pseudonimo per cominciare a comunicare con i propri contatti, aggiunti alla propria rete attraverso la rubrica, con lo scambio della propria Bleep Key o di persona, attraverso codici QR. È possibile intrattenere conversazioni vocali e inviare e ricevere messaggi testuali, immagini e video, anche con la funzione Whisper, che conserva i contenuti in locale per soli 25 secondi e impedisce screenshot indiscreti offuscando i nomi degli interlocutori o i contenuti scambiati.
Bleep non è che una delle tante opzioni che si contendono l’attenzione degli utenti sul mercato della messaggistica orientate alla privacy: l’ esperienza di Hemlis insegna che, per il successo, gli effetti di rete sono più determinanti della reale protezione garantita dalle app. Per questo motivo c’è chi, come EFF, si industria per informare masse non abbastanza attente nella scelta del servizio che meglio sappia rispettare promesse spesso disattese .
Gaia Bottà