La bauhinia bianca raffigurata sulla bandiera rossa di Hong Kong ad aprire l’articolo perché è proprio dalle proteste che ormai da mesi lì vanno in scena che prende vita uno scontro nel territorio del gaming. Protagonisti due publisher tra i più noti del settore.
Blizzard, Epic Games e le proteste di Hong Kong
Nel fine settimana Blizzard ha imposto il ban nei confronti di Ng “Blitzchung” Wai Chung, noto giocatore professionista di Hearthstone, per aver supportato pubblicamente in un’intervista le manifestazioni di dissenso. Oggi l’intervento di Epic Games, realtà legata a Fortnite, che sull’ondata di sdegno sollevata dalla misura non ha perso l’occasione di punzecchiare il concorrente affermando che non farà mai altrettanto e impegnandosi a battersi per tutelare la libertà di parola e di espressione. Questa la dichiarazione attribuita a un portavoce e affidata alle pagine del sito The Verge, in forma tradotta.
Epic supporta la facoltà di ognuno di esprimersi così come la sua visione politica e i diritti umani. Non applicheremo ban o punizioni a un giocatore di Fortnite o a un creatore di contenuti per via delle sue opinioni in merito a questi argomenti.
Abbiamo scritto nei giorni di quanto sta accadendo in oriente anche in relazione a una anomalia rintracciata all’interno del sistema operativo iOS 13: la bandiera di Taiwan è misteriosamente scomparsa dalle caselle per la selezione rapida nelle tastiere degli utenti che si trovano a Hong Kong e a Macao. Difficile non pensare a qualche pressione esercitata dal governo cinese.