Nella discussione in merito a ChatGPT e al provvedimento con cui il Garante Privacy ha imposto il blocco dell’accesso al servizio nel nostro paese, entra anche IGF Italia (Internet Governance Forum Italia), associazione che fa capo all’Organizzazione delle Nazioni Unite e impegnata sul fronte della Internet Governance. Queste le parole del presidente Mattia Fantinati, riportate così come le abbiamo ricevute in redazione: La chiusura di ChatGPT da parte del Garante della Privacy è un provvedimento eccessivo e in qualche modo retrogrado
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IGF sul ban di ChatGPT: eccessivo e retrogrado
Una visione sostanzialmente in linea con quella esplicitata da più parti. È dello stesso parere, tra gli altri, anche Matteo Salvini, che nel fine settimana si è schierato in modo netto contro la decisione. Prosegue Fantinati, ponendo l’attenzione sulla natura neutra della tecnologia e in questo caso specifico del chatbot di OpenAI.
La tecnologia va regolata, non bannata. In sé è neutra, non è né buona né cattiva, dipende da come la usano gli uomini. ChatGPT è uno strumento eccezionale per chi lo ha creato e per chi lo usa. L’intelligenza artificiale entrerà sempre più nelle nostre vite, per questo respingerla sarebbe come abolire l’energia elettrica perché qualcuno prende la scossa.
Ricordiamo che lo stop è stato imposto sulla base delle modalità di raccolta dei dati personali attuate dalla realtà statunitense e per l’assenza di sistemi efficaci delegati alla verifica dell’età. Così si conclude l’intervento del presidente di IGF Italia.
Ci auguriamo quindi che il Garante appronti rapidamente le regole più appropriate per limitare la tecnologia, invece di adottare provvedimenti draconiani che costringono di fatto il gestore, OpenAI, a bloccare la piattaforma.
Dal canto suo, OpenAI ha già reso nota la volontà di collaborare con il Garante Privacy nostrano al fine di trovare, in tempi brevi, una soluzione adeguata al ripristino di ChatGPT nel minor tempo possibile.