Nove dei principali istituti finanziari del mondo hanno stretto una partnership con R3, società di New York che avrà il compito di dotare cotanta plutocrazia di un meccanismo di verifica delle transazioni digitali basato su blockchain . Che è nata con Bitcoin ma è a quanto pare destinato a servire ben altri interessi.
Una blockchain è un database decentralizzato in grado di tenere traccia dei dati digitali, rafforzato contro la manomissione grazie agli algoritmi crittografici e recentemente salito alla ribalta delle cronache come elemento fondamentale della moneta virtuale meglio nota come Bitcoin .
Prevedibilmente, più che la capacità di Bitcoin di mantenere l’anonimato degli utenti del network, a interessare i colossi finanziari mondiali è la possibilità di garantire la tracciabilità e la verifica postuma dei passaggi di denaro online.
L’iniziativa è di quelle destinate a lasciare il segno, visto che R3 ha ricevuto l’incarico da istituzioni internazionali comprendenti Goldman Sachs e Barclays, JP Morgan, State Street, UBS, Royal Bank of Scotland, Credit Suisse, BBVA e Commonwealth Bank of Australia.
Il progetto di creazione di una blockchain finanziaria “universale” sarà guidato da David Rutter, CEO di R3 e precedentemente amministratore di ICAP Electronic Trading, che descrive la tecnologia come uno strumento di verifica “post-transazione”, potenzialmente utilissimo per le assicurazioni e organizzazioni similari. Altre banche, dice Rutter, sono già pronte a partecipare al progetto.
Alfonso Maruccia