A quanto pare, Lara Croft ha perso il suo appeal. O almeno è ciò che pensa Square Enix, che ha appena deciso di liberarsi del brand Tomb Raider, per concentrare investimenti e risorse sui giochi legati alle blockchain. Solo il tempo dirà se è stata una buona scelta oppure no.
Square Enix: le blockchain meglio di Tomb Raider
L’accordo si concretizza con il passaggio degli studi Crystal Dynamics, Eidos-Montréal e Square Enix Montréal nelle mani di Embracer Group, realtà svedese in passato nota come THQ Nordic. Ciò significa che sono interessate anche altre proprietà intellettuali come quelle legate alle serie Deus Ex, Theif e Legacy of Kain (mentre Just Cause, Outriders e Life is Strange rimarranno “in casa”). La stretta di mano per la cessione è stata raggiunta a fronte di un investimento economico pari a 300 milioni di dollari. Formalmente si concluderà nel trimestre compreso tra luglio e settembre 2022.
Non è da escludere che il nuovo publisher di Tomb Raider (e delle altre IP appena elencate) possa mettere in cantiere nuovi titoli dedicati. Di certo, il focus di Square Enix si sposterà altrove: sulle potenzialità delle blockchain, come detto, e di conseguenza su NFT e criptovalute. Anche gli ambiti di intelligenza artificiale e cloud sono stati messi nel mirino, ma al momento non è dato a sapere con quali finalità.
Le avventure di Lara Croft sono state in grado di vendere complessivamente oltre 35 milioni di copie in tutto il mondo, a partire dal primo capitolo datato 1996 e fino alle ultime versioni rilasciate su PC e console. Una storia lunga e di successo, nonostante qualche passo falso registrato qua e là. La popolarità ottenuta dal brand lo ha portato a diventare un vero e proprio fenomeno di costume, andando ben oltre i confini del mondo gaming. È entrato nell’immaginario collettivo anche grazie ai film interpretati da Angelina Jolie.